Ljajic: non certa esportazione di auto Fiat in esenzione doganale

Anche se i media russi informano che la decisione sull’abolizione dei dazi doganali sulle importazioni di auto a marchio “Fiat” prodotte in Serbia è vicina, i funzionari serbi e russi affermano che ne parleranno alla fine del mese. Per questo, il ministro di commercio, Rasim Ljajic dice che non ci dovrebbero essere aspettative non reali quando si tratta dell’esportazione di “Fiat”, ma anche dell’importazione eventuale dei veicoli russi.

Secondo Ljajic, le informazioni apparse nei giornali russi sono una cosa, mentre la situazione nella prassi è unacosa completamente diversa. La strada verso la stipula dell’accordo sul libero scambio con la comunità euroasiatica è ancora lunga.

Prima, questa organizzazione alla fine di maggio dovrebbe decidere sull’inizio delle trattative con la Serbia. Poi seguirà l’elaborazione della proposta di accordo e le trattative sui tipi di merce per cui in concreto saranno aboliti i dazi doganali.

“Questa procedura non dipende da noi, ci sono molti altri ostacoli che devono essere superati per poter mandare ai cittadini un messaggio reale e oggettivo”, ha detto ministro Rasim Ljajic.

La Serbia ha definito cinque prodotti che vuole esportare in esenzione dal pagamento dei dazi doganali: zucchero, sigarette, carni di pollame, certi tipi di formaggio e automobili prodotti nella fabbrica a Kragujevac. Certo, anche i russi avranno le loro richieste.

“Nelle trattative che abbiamo condotto finora si è menzionata la possibilità dell’importazione dei loro veicoli in Serbia, però questo non era l’argomento dei dialoghi formali”, ha detto Ljajic.

Se nelle trattative tecniche viene posta anche questa condizione, il nostro mercato di automobili è pronto, affermano nell’Associazione degli importatori. Con l’abolizione dei dazi doganali del 15%, il prezzo dei veicoli russi abbasserà tra i 1.000 e i 3.000 euro.

“Il nostro intero mercato, con tutti i brand, è composto da circa 20.000 auto. Parliamo dell’esportazione di 5-10 milla dei veicoli “Fiat” in Russia, però questo non vuol dire che tale quantità dei veicoli russi entrerà in Serbia”, ha detto Milan Vukasovic, il presidente dell’Associazione degli importatori dei veicoli e pezzi di ricambio in Serbia”.

“Tranne il loro prezzo economico, non c’è niente altro- non c’è rete di assistenza, fornitura dei pezzi di ricambio, cosichè il prezzo non dovrebbe avere effetto sulla vendita delle automobili in Serbia”, dice Miodrag Piroski, dell’azienda “Vrele gume”.

Per vendere tutta questa merce, oltre alla Serbia e Russia, il consenso dovrebberoarrivare anche da Bielorussia, Kazakistan, Kirghizstan e Armenia.

(RTS, 10.05.2016.)

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