L’economista Milojko Arsic sostiene che se lo Stato non licenzierà 100.000 dipendenti pubblici, dovrà diminuire pensioni e stipendi.
Arsic, professore alla Facoltà di Economia dell?Università di Belgrado, ritiene che licenziamenti di massa danneggerebbero gravemente i servizi del settore pubblico, come la sanità, la scuola e tutto ciò che serve al funzionamento della società. per questo bisogna attendersi una diminuzione di stipendi e pensioni, oltre ai licenziamenti: le due misure saranno probabilmente prese contemporaneamente. “Ogni programma di consolidamento fiscale ben pianificato prevede, all’inizio, la diminuzione del 10% di stipendi e pensioni; in seguito il numero di dipendenti del settore pubblico dovrebbe diminuire in una percentuale compresa tra 5 e 10%”, spiega Arsic. L’economista ritiene che per raggiungere l’obiettivo di risparmio di 400 milioni di euro debbano essere compresi nelle misure anche i pensionati: aumentando infatti il numero di persone coinvolte nelle misure, queste ultime verrebbero distribuite su un numero più ampio di individui e l’impatto sociale sarebbero quindi minore.
(b92.net, 24.03.2014)