Stiamo assistendo al sorgere di un numero crescente di edifici residenziali e commerciali sia a Belgrado che in tutta la Serbia. Sebbene le stime sul numero effettivo di edifici costruiti illegalmente in Serbia siano molto “flessibili” e dipendano dalla fonte dei dati, i dati attuali forniti dalle istituzioni competenti mostrano che ce ne sono milioni.
Per decenni lo Stato ha tollerato l’abusivismo edilizio per fini politici, cioè per ottenere voti alle elezioni, trasmettendo così un messaggio sbagliato ai costruttori: anche l’attuazione del nostro regolamento edilizio nella pratica è molto “flessibile”, per cui negli ultimi due anni l’abusivismo edilizio, invece di diminuire, si è accentuato.
Tra i fattori che incidono sulla situazione attuale vi sono la mancanza di volontà da parte delle autorità di regolamentare e prevenire meglio l’abusivismo edilizio, la corruzione, la cessione di terreni altrui e l’approvazione da parte dello Stato di pratiche di corruzione nei confronti di costruttori e quasi-investitori stranieri.
Un investitore che costruisce su un terreno ricevuto gratuitamente non è un vero investitore, ma fa parte di un piano di estorsione, sottolinea l’avvocato Željko Simić.
Dopo i grandi progetti edilizi dell’epoca di Josip Broz Tito, è arrivata la stagnazione nella costruzione o nel rinnovamento delle infrastrutture. Ad esempio, la rete idrica e fognaria del quartiere belgradese di Dorćol non è stata rinnovata da oltre 70 anni. In passato, durante l’era socialista, gli appartamenti venivano costruiti per i lavoratori che si trasferivano in città per lavoro, mentre oggi si costruiscono appartamenti perché è redditizio.
Il mercato degli appartamenti è regolato dalle autorità cittadine e, dal momento che si costruisce a tale velocità, non si pensa alle conseguenze che tale costruzione avrebbe sulla funzionalità complessiva della città. Nessuno si sorprende più se gli investitori, di propria iniziativa, aggiungono uno o due piani in più rispetto a quanto richiesto dalla licenza edilizia. Solo a Belgrado ci sono innumerevoli esempi di questo tipo.
Nel desiderio di ottenere il massimo profitto possibile, i costruttori distruggono il vecchio tessuto urbano e non tengono conto del numero ideale di piani che un edificio dovrebbe avere. La mancanza di sanzioni adeguate porta gradualmente all’accettazione di una situazione in cui anche gli investitori non temono le possibili conseguenze. La Serbia dispone di leggi che regolano questo settore, ma in alcuni segmenti sono completamente incoerenti e creano dubbi nella pratica.
Tuttavia, l’ingegnere civile Jelena Babić afferma che la qualità degli edifici di nuova costruzione è più elevata e quindi più sicura rispetto agli edifici più vecchi. I nuovi edifici devono soddisfare le normative e gli standard più recenti e i costruttori utilizzano materiali completamente nuovi ed efficienti dal punto di vista energetico, il che riduce notevolmente i costi di manutenzione degli edifici.
Molte grandi città in tutto il mondo hanno sperimentato gli stessi problemi di Belgrado, anche su scala più grande: dall’inquinamento atmosferico agli ingorghi, dalla mancanza di parcheggi alla scarsa qualità della costruzione degli alloggi. La differenza sta nel fatto che i governi locali di quelle città riconoscono o meno questi problemi come prioritari.
(Danas, 10.04.2023)
https://www.danas.rs/vesti/ekonomija/prekomerna-gradnja-u-beogradu-prosperitet-ili-problem/
This post is also available in: English