Le tre ragioni del balzo dell’euro

L’euro ieri ha raggiunto i 116,73 dinari, il valore massimo dalla metà del 2012, quando aveva superato i 118.

Le cattive notizie che si sono rincorse sui media a inizio luglio sulle prospettive fiscali e macroeconomiche del paese hanno abbassato la fiducia degli investitori esteri verso i titoli di Stato e la moneta emessi dalla Serbia. Secondo il governatore della Banca di Serbia Jorgovanka Tabakovic  l’interesse degli investitori sembra di nuovo cresciuto e oggi l’indebolimento del dinaro è da attribuirsi alle tensioni internazionali e alla situazione in Ucraina,

Alla domanda perché questo indebolimento del dinaro, in un periodo quando il rientro di molti emigrati tende a farne aumentare il valore il primo governatore donna della Banca di Serbia afferma che non vi è un effetto diretto sul cambio: “Per quanto l’ingresso di valuta grazie al rientro degli emigrati sia un fatto esso ha solo un effetto secondario sul mercato dei cambi. L’effetto primario, sia durante l’estate che lungo tutto il corso dell’anno, è dato dalla domanda e dall’offerta della divisa nazionale da parte dell’economia serba e degli investitori internazionali”. La Tabakovic sottolinea che l’afflusso di moneta estera aveva un effetto stabilizzante sul mercato solo in presenza di una riduzione dell’attività economica e in assenza di pressioni da parte degli investitori esteri, come nel 2011. “Al contrario nel 2010 la Banca di Serbia dovette intervenire con la vendita tra giugno e settembre di circa un miliardo di euro, mentre tra giugno e agosto del 2012 abbiamo venduto 167 milioni di euro per stabilizzarne il cambio e nello stesso periodo dell’anno scorso abbiamo venduto 300 milioni di euro”.

Secondo le fonti di Blic, le imprese attive sul mercato dei cambi negli ultimi tempi non hanno reinvestito i guadagni sul mercato serbo ma hanno spedito queste risorse alla casa madre. Si sa di una controllata serba che in un solo giorno ha inviato alla casa madre 30 milioni di euro. “Questa pratica condiziona la volatilità del mercato. Il denaro viene inviato alla casa madre quale profitto della controllata, ma in seguito vengono registrati come prestiti dalla casa madre. Il nostro mercato è piccolo e 30 milioni di euro incidono per tra lo 0,1 e lo 0,3 sul cambio. In termini di legge è tutto regolare, ma questi movimenti condizionano il cambio”, dice la fonte.

Secondo i dati della Banca di Serbia dall’inizio dell’anno a fine maggio in Serbia vi sono stati investimenti per 535 milioni di euro mentre sotto forma di restituzione dei prestiti sono state restituite alle banche madri 297 milioni da parte delle controllate serbe.

(Blic, 25.07.2014)

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