La crisi economica indotta dal coronavirus ha colpito duramente anche la diaspora serba e i lavoratori serbi all’estero. A seguito del calo del lavoro, dei salari più bassi e anche dell’alto numeri di lavoratori rientrati in patria, la Serbia potrebbe ritrovarsi quest’anno con oltre 800 milioni di euro in meno.
Un gran numero di lavoratori serbi è già rientrato in patria nel corso dei primi mesi di diffusione della pandemia mentre chi è rimasto si ritrova con meno lavoro e, verosimilmente, salari più bassi.
Un nuovo rapporto redatto dalla Banca di Serbia dimostra che nei primi cinque mesi di quest’anno le rimesse dall’estero sono calate del 23,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A livello annuale, se dovesse confermarsi questa tendenza, il paese si ritroverebbe con 833 milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente. Nello specifico, l’anno scorso arrivarono in Serbia circa 3,5 miliardi di euro dalle rimesse dall’estero.
La diaspora serba è stata per molti anni il principale “investitore” nel paese perchè ha portato più fondi degli investitori esteri, circa l’8% del Prodotto Interno Lordo. La situazioen è cambiata negli ultimi anni, ma il flusso di fondi è rimasto significativo. Tuttavia quest’anno la diaspora non potrà essere così generosa. All’inizio di maggio circa 400.000 cittadini serbi sono rientrati nella loro madrepatria perché avevano perso il loro lavoro, in particolare in Germania e Austra, ma anche nel resto d’Europa. Anche prima della pandemia, le rimesse avevano registrato un declino molto significativo a Marzo. I trasferimenti personali dall’estero tra gennaio e maggio 2020 sono stati pari a 1,05 miliardi di euro, circa 329 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.
La Banca di Serbia speiga questo decremento come una conseguenza della pandemia e del suo impatto sull’economia globale e sulla mobilità delle persone. Non è un fenomeno registrato solo in Serbia, ma a livello mondiale.
Sotto la categoria dei trasferimenti personali vengono inclusi le rimesse dall’estero, le pensioni e altri sostegni sociali, come anche donazioni e regalie dall’estero inviate a persone fisiche. Tradizionalmente, la parte maggiore delle rimesse arriva dalla Germania, poco più di un miliardo di euro nel 2019, seguita dalla Svizzera (circa 500 milioni di euro) e dall’Austria (290 milioni).
(Mondo, 18.08.2020)
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