L’ombudsman di Stato Sasa Jankovic dichiara che le ultime modifiche alla legge fiscale, che limita il ricorso all’autorità giudiziaria nel caso di mancato pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali sono “una coltellata alla schiena” dei lavoratori e “uno schiaffo” agli imprenditori corretti.
In una comunicazione scritta jankovic afferma che è risaputo che organi dello Stato per anni hanno chiuso un occhio sul fatto che gli imprenditori non pagassero quanto dovuto in termini di contributi così come che le cause contro questi imprenditori durino anni con un consumo enorme di carta e senza risultati.
“E tuttavia è passata una modifica alla legge che consente a questi imprenditori di farla franca e di sottrarre ai lavoratori il diritto ad avere una pensione e ad accedere agli altri diritti sociali garantiti dalla Costituzione”, scrive Jankovic.
L’Ombudsman nota anche che se si cancella con un frego i debiti che molti imprenditori hanno con gli uffici e fondi per l’assistenza sociale diventa difficile anche recuperare i deficit in cui si trovano questi organismi
E si tratta anche di una ingiustizia verso gli imprenditori corretti ma soprattutto verso i lavoratori, a causa di datori di lavoro egoisti e scorretti e di uno stato inefficiente.
Consentendo a delle imprese in privatizzazione o in ristrutturazione di non pagare non solo le tasse arretraate ma anche i contributi sociali si arriva secondo Jankovic alla delegittimazione dello stato di diritto, in cui il Governo si arroga il diritto di decidere chi deve e chi no rispettare la legge.
“La domanda in essenza è se il Governo ha il diritto di cancellare i debiti di qualcuno verso un fondo che garantisce i diritti sociali dei cittadini”, sintetizza Jankovic.
(Novi Magacin, 05.06.2013)