Bilanci falsi, appropriazione indebita di beni aziendali, corruzione sono reati con un giro d’affari mondiale pari a di 3700 miliardi di dollari l’anno, secondo i dati presentati dall’Associzione degli investigatori autorizzati di frodi.
Le truffe finanziarie comprendono l'”ingenuità” dei dirigenti del settore pubblico, i quali hanno fatto fronte al taglio degli stipendi deciso dal governo autorizzando il pagamento fasullo di diarie, spese per trasferte e lavoro straordinario. I banchieri ricordano ancora la truffa orchestrata da un celebre imprenditore che ottenne un credito da 10 milioni di euro e pose a garanzia i suoi celebri prodotti. La valutazione era stata fatta sul valore di libro ma poi si scoprì che il marchio non era da tempo nelle sue disponibilità. Il cliente era un marchio che prima del contratto con le banche aveva venduto tutta la tecnologia.
Miroslav Milojevic, direttore dell’Istituto per l’Economia e la Finanza, valuta il totale annuale delle frodi aziendali in Serbia in 2,3 miliardi di dollari: “Altri paesi hanno sviluppato un settore civile che controlla lo spreco di risorse pubblica, hanno un vero sistema di verifiche e uno Stato che punisce duramente le frodi. La nostra stima è basata su una media mondiale pari al 5% del PIL ma altri principi arrivano a ipotizzare un’incidenza del 7%. Il 53% dei truffatori lavora nell’azianda da almeno cinque anni.
La ricerca mostra che le truffe crescono di valore a seconda della posizione, per cui un impiegato trufferà in media per 75,000 dollari, un dirigente per 130,000 dollari, un titolare per mezzo milione di dollari. Nelle imprese fino a 100 dipendenti la truffa media sarà di 154,000 dollari, in quelle oltre i 100 dipendenti la media è di 120,000 dollari. “La modalità più comune di truffa è un uso improprio dei prestiti bancari: i fondi vengono rapidamente trasferiti all’estero e l’azienda debitrice diventa rapidamente insolvente e non più degna di credito”, dice Milojevic che specifica come un’altra modalità di truffa è attraverso l’Iva: vengono addebitati finti acquisti di prodotti e servizi e in base ad essi si chiede la compensazione o il rimborso dell’IVA. “Infine un’altra modalità riguarda la falsa dichiarazione rispetto a certe voci di bilancio”.
Un’altra forma di truffa è l’approppriazione di beni aziendali. Il nuovo proprietario di un’azienda privatizzata non riusciva a capire quante auto aziendali ci fossero. Alla fine ha minacciato di licenziare tutti i dipendenti che il giorno dopo non avessere riportato e dichiarato l’uso dell’auto aziendale. Il giorno seguente si ritrovò con oltre 300 auto sul piazzale dell’azienda di cui non vi era traccia nei libri aziendali.
(Vecernje Novosti, 23.11.2015)