La curatrice della mostra, Susana Blas ha riunito 14 artisti, tra i 35 e i 45 anni, e li ha messi di fronte ad un compito non poco semplice.
Ad ognuno di loro è stata data una delle opere di Santa Teresa d’Avila, (famosa visionaria e mistica spagnola che ancora cinque secoli fa si occupava, in modo originale, di spiritualità) al fine di riuscire, attraverso il dialogo con le sue note, a trovare una risposta contemporanea ad una domanda apparentemente semplice – che cosa accade alle nostre anime?
L’impostazione della mostra è ampliata rispetto alla mostra originale del 2015 aperta a Saragozza, ed è composta di vari livelli che riguardano il ruolo dell’anima nella vita di tutti i giorni, le sue forme di transizione, il collegamento tra la spiritualità e la religiosità, le diverse influenze culturali sulla percezione e la rappresentazione dell’anima.
Susana Blas, insieme con l’artista Marina Vargas, alloggia a Belgrado questi giorni e dopo l’apertura della mostra, il 7 maggio all’Istituto Cervantes, condurrà i visitatori attraverso questa impostazione intrigante, cercando di scoprire attraverso la conversazione con il pubblico come l’anima e la spiritualità sono presenti oggi nei balcani e come lo erano una volta nel passato.
La mostra “Le forme dell’anima” arriva Belgrado dopo il grande successo riscontrato a Madrid, a Roma, a Praga e in altre città europee. Il pubblico di Belgrado sarà in grado di ammirare la mostra fino al 20 giugno e l’ingresso è gratuito.
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