I tirocini degli studenti nelle aziende dovrebbero essere trattati come una materia scolastica e valutati in modo che sia i giovani che i datori di lavoro ottengano ciò di cui hanno bisogno sul mercato del lavoro, afferma la professoressa Anna Bovan, preside della Executive School of Economics and Management di Belgrado.
“Imparare senza lavorare è inefficace. Le teorie educative classiche lo hanno dimostrato ed è per questo che sempre più persone si muovono in questa direzione nei mercati sviluppati”, ha detto.
In Serbia esistono degli stage per studenti. Ad esempio, dal 2010 l’Università di Belgrado e le autorità di Belgrado, insieme al Centro per lo sviluppo della carriera, organizzano il programma BG Internship, che aiuta gli studenti ad acquisire conoscenze pratiche. Fino a quest’anno, più di 2.000 studenti di 27 facoltà dell’Università di Belgrado hanno partecipato al programma.
Tuttavia, molte facoltà non includono gli stage nei crediti ESPB regolari, né lo stage è obbligatorio per completare gli studi.
Il professor Bovan afferma che in Paesi come la Spagna, la Francia e il Regno Unito, i CV degli studenti sono molto migliori di quelli serbi e includono esperienze di lavoro, volontariato e viaggi, il che rende più facile per i datori di lavoro assumerli e formarli ulteriormente.
Come esempio di un sistema educativo eccellente, Bovan cita le scuole di grande école in Francia (istruzione superiore per la formazione professionale o tecnologica). “Questo formato dello sistema scolastico in Francia è qualcosa che potrebbe essere applicato anche qui. Naturalmente, con modifiche normative”, ha detto.
“È molto importante che le aziende sappiano cosa vogliono dai loro futuri dipendenti, soprattutto quelli che esistono da molto tempo, cioè che abbiano requisiti molto chiari sul mercato del lavoro”, ha detto Bovan e ha aggiunto che è fondamentale che le aziende collaborino con gli istituti di istruzione per trovare la soluzione migliore per tutti.
(Bloomberg Adria, 28.10.2022)
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