Le prime reazioni degli economisti serbi dopo l’insediamento del governo di Aleksandar Vucic e l’annuncio del suo piano di riforme sono in sostanza positive, specialmente per quanto riguarda la volontà di procedere al consolidamento fiscale e a sostenere il settore privato. A loro avviso, la sfida più grande che dovrà affrontare il nuovo governo riguarderà le resistenze che incontrerà il processo di riforme.
Sviluppare il settore privato – Aleksandar Vlahović, presidente dell’Associazione degli economisti serbi
“E’ positivo che il primo ministro abbia dichiarato che la manovra di correzione del bilancio statale avverrà entro fine maggio e che essà punterà a contenere le uscite e non prevederà nuove tasse. Inoltre è chiaro che la riduzione delle pensioni è una misura estrema, da prendere quando tutte le altre si saranno rivelate inefficaci, tuttavia è anche un provvedimento che consentirebbe nel breve termine di consolidare il bilancio statale. D’altro canto è positivo l’accordo con il Fondo Monetario Internazionale, il quale favorirebbe una stabilità nel lungo periodo delle finanze pubbliche. Positivo anche l’annuncio della vendita di telekom Srbija, delle banche di cui lo Stato ancora possiede la maggioranza, delle assicurazioni “Dunav”, come anche l’impegno mostrato nel voler risolvere il problema delle imprese in ristrutturazione.
Il consolidamento di “Srbijagas” è necessario ed è incoraggiante la dichiarazione che vi saranno di nuovo crediti agevolati alle imprese. Fondamentale è l’accento messo sullo sviluppo dell’imprenditoria, delle piccole e medie imprese, intesi come traino per lo sviluppo dell’economia. Importante che sia cambiata la filosofia e l’approccio verso il settore privato. Senza un’imprenditoria sviluppata non è possibile pensare allo sviluppo dello Stato”.
“Rafforzare i principi del libero mercato” – Goran Pitić, presidente del consiglio di amministrazione della Societè Generale
“La realizzazione delle misure annunciate e le riforme economiche creeranno le condizioni per lo sviluppo del settore privato e il consolidamento del bilancio pubblico, oramai passaggi davvero urgenti. La sfida maggiore sarà la lotta contro le resistenze e gli appetiti di vari poteri. personalmente ho apprezzato di più i passaggi del discorso di Vucic sulla conoscenza il capitale umano e la cultura. Forse preferirei avere un ordine delle priorità, poiché nel discorso abbiamo sentito tante priorità che sono problematiche per la società e l’economia serbe. Esporre le priorità non implica definire in dettaglio la loro implementazione”
“Incoraggiante la riforma del sistema scolastico” – Vladimir Gligorov, economista
“Da un punto di vista economico è importante l’annuncio di quanto si attendeva, ovvero il consolidamento fiscale del bilancio dello Stato, che toccherà principalmente la spesa pubblica e le imprese in ristrutturazione. Non vi è stata però abbastanza chiarezza sulla ristrutturazione delle imprese che operano nei settori del petrolio e del gas, e questo è insoddisfacente.
Per rafforzare il settore privato non sembra la soluzione ideale quella di costituire un’agenzia per i crediti problematici, così come non convengo sull’idea di garantire dei crediti per la liquidità delle imprese garantiti dal bilancio dello Stato, poiché questo dovrebbe essere compito della Banca di Serbia.
Importante è la riaffermazioen degli investimenti pubblici, se essi si realizzeranno. infine, è davvero incoraggiante l’intenzioen di riformare il sistema formativo e di investire nella ricerca scientifica, che è di gran lunga il più impotante punto di sviluppo di un’economia. Purtroppo, non è realistico credere in un miglioramento rapido del mercato del lavoro, e qui vi è una mancanza quasi totale di idee e di misure da intraprendere”
(Blic, 28.04.2014)