Radomir Lazovic, un attivista dell’iniziativa “Ne davimo Beograd”, ha affermato che, nonostante il pericolo generale causato dalla pandemia, il regime sta conducendo una campagna politica per ottenere dei consensi e per far emergere la figura di Aleksandar Vucic come colui che “salverà” il Paese.
“Invece di essere tutti impegnati a combattere il contagio, al momento vediamo che il Presidente della Serbia fa campagna politica con tutte le sue forze. È in televisione ogni giorno, amministra il governo, non ha bisogno dell’Assemblea, è un medico, un ufficiale di polizia, un presentatore televisivo…” ha detto Lazovic, per il nuovo numero del settimanale NiN.
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Lazovic ha affermato che la caratteristica principale della vita politica in Serbia è rimasta la stessa “e cioè un completo rapimento dello Stato da parte del partito SNS”.
“Dopo lo stato di emergenza, Vucic è diventato l’unico attore sulla scena politica, mentre i cittadini e l’intera opposizione sono stati messi in quarantena”, ha detto Lazovic.
Lo stesso ha aggiunto che l’iniziativa parlerà con tutte le organizzazioni che hanno dichiarato il boicottaggio delle elezioni e analizzerà la situazione dopo la fine della pandemia.
“Il governo seriamente scende nell’abisso della dittatura e la domanda è come sarà la nostra democrazia quando la pandemia sarà finita”, si chiede Lazovic.
“Tutte le organizzazioni politiche, le organizzazioni della società civile, numerosi esperti, e anche indirettamente le stesse autorità sono d’accordo sul fatto che le condizioni elettorali non sono giuste. Il rifiuto della maggior parte delle organizzazioni di opposizione a prender parte a elezioni false, nonché l’idea del boicottaggio, è un passo significativo per cambiare la situazione”, ha concluso.
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