Il 1° gennaio 2017 l’imposta sulle importazioni di latte e prodotti lattiero-caseari, introdotta per proteggere i produttori lattiero-caseari nazionali dall’importazione di latte europeo, non sarà più in vigore.
I funzionari del Ministero dell’Agricoltura della Serbia si incontreranno a Bruxelles con i loro omologhi europei per discutere la questione. Tuttavia, le possibilità che l’imposta non venga abolita sono minime, in quanto la firma dell’Accordo di associazione e stabilizzazione ha comportato per la Serbia l’obbligo di mantenerla in vigore fino a marzo 2017.
Considerando che il prezzo del latte nei paesi membri dell’UE ha iniziato a crescere e che le pressioni dei paesi occidentali sono in aumento, i negoziatori serbi non dispongono di un sufficiente margine di scelta per proteggere la produzione lattiero-casearia nazionale. Gli allevatori, preoccupati per questa decisione, temono il calo dei prezzi di acquisto.
Il governo serbo ha esteso il periodo di validità dell’imposta l’ultima volta il 30 giugno, fino alla fine di quest’anno. La tassa sull’importazione di latte varia da 10 a 20 dinari al litro, e da 10 a 30 dinari per i prodotti lattiero-caseari.
“L’imposta non ha alcun effetto diretto su di noi considerando che le aziende lattiero-caseari che non ci costringono a farci carico delle perdite che potrebbero subire”, afferma Sanja Bugarski dall’Associazione di produttori di latte della Vojvodina. “Il mercato è stabile e presumibilmente non si verificherà un picco di importazione perché il prezzo del latte nell’UE ha iniziato a crescere in modo sostanziale. Ci auguriamo che l’abolizione non influirà negativamente sulla produzione. Se dovessimo notare che la situazione determina effetti negativi nel settore lattiero-caseario, prenderemo in considerazione la reintroduzione dell’imposta”, aggiunge Bugarski.
L’associazione dei produttori di latte della Serbia afferma che i prezzi nell’UE sono in fase di ripresa, soprattutto negli ultimi due mesi. Il Presidente dell’Associazione, Ljubisa Jovanovic, sottolinea che il sistema di acquisto in Serbia è conforme con quello dell’UE e rientra nella media europea.
(EKapija, 17.11.2016)
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