I produttori di lamponi hanno annunciato la decisione di bloccare temporaneamente le unità di stoccaggio a freddo venerdì 23 giugno, in segno di protesta contro il prezzo di acquisto molto basso (120 dinari per chilogrammo): lo ha riferito il Presidente dell’Associazione di produttori di lamponi della Serbia, Dobrivoje Radovic.
I coltivatori di lamponi richiedono che il prezzo di acquisto sia compreso tra 220 e 240 dinari per chilogrammo. Radovic afferma che la resa di quest’anno risulta dimezzata e che i produttori di lamponi stanno affrontando notevoli difficoltà.
“La resa del lampone, sia in Serbia che nel mondo, è stata ridotta di quasi il 50% a causa del maltempo, mentre gli acquirenti offrono solo 120 dinari per chilogrammo. Questo mostra chiaramente come il mercato del lampone sia disfunzionale e quanto alcune persone monopolizzano la domanda e l’offerta, determinando il prezzo di acquisto”, aggiunge Radovic.
L’Associazione ha inviato una lettera a tutti i ministeri competenti (agricoltura, commercio, finanza, autorità doganali e presidente dello Stato), chiedendo loro un riesame affinché le regole di offerta e di domanda non siano applicate anche al mercato della lampone.
I produttori di lamponi attendono la conferma di un possibile incontro con il Ministro dell’Agricoltura, Branislav Nedimovic. Solo ieri, Nedimovic ha affermato che, a causa dell’elevato prezzo di acquisto del lampone, la sua produzione è in continua espansione.
Il Ministro aggiunge che il Ministero dell’Agricoltura non è autorizzato a determinare il prezzo di acquisto di lampone, ma che potrebbe, in una certa misura, influenzare gli acquirenti tramite autorità di ispezione e organismi indipendenti.
(Blic, 19.06.2017)
This post is also available in: English