Clemens Tonnies, il proprietario della “Tonnies”, società tedesca che opera nel ambito dell’industria della carne, ha confermato a Belgrado che intende investire nella produzione di carne in Serbia e che ha concordato con il primo ministro Aleksandar Vucic sui prossimi passi per l’arrivo di questa azienda in Serbia, di cui le più importanti le procedure di autorizzazione e di formazione del personale locale.
Ricordiamo che il governo della Serbia e la società tedesca “Tonnies”, hanno firmato nel mese di aprile dello scorso anno un protocollo d’intesa. Il memorandum è stato firmato dal ministro dell’Economia Zeljko Sertic e il rappresentante della società “Tonnies” Daniel Nottbrock. Vucic ha poi detto che l’intenzione della società è di produrre tre milioni di suini da ingrasso.
Nella conferenza stampa dopo gli ultimi colloqui con il primo ministro serbo Aleksandar Vucic, Tonnies detto che il volume totale degli investimenti in Serbia arriverà a 300 milioni di euro, realizzato nei prossimi cinque anni.
Vucic ha detto che il contratto con la società “Tonnies” si prepara per giugno, perché la Serbia deve ancora fare tanto, soprattutto in termini di formazione e identificazione degli agricoltori ai quali potrebbero essere fornite le scrofe.
Tonnies ha spiegato che il team della sua azienda sta già lavorando sulla progettazione di 10 aziende agricole in Serbia, e ha sottolineato che il suo arrivo non significa la soppressione della produzione nazionale, ma, al contrario, l’idea è impegnare coloro che già producono nel mercato serbo. La tedesca “Tonnies” è una dei maggiori produttori di suini in Europa, che alleva ogni anno circa 17 milioni di suini da ingrasso, e 400.000 capi di bestiame, ed ha un fatturato di oltre 5 miliardi di euro all’anno.
“”Tonnies” è la più grande tale società in Europa. La sua intenzione è, in alcuni anni, produrre in Serbia nelle proprie aziende, acquistando la maggior parte dai nostri agricoltori, per un totale di 4 milioni di maiali”, viene detto da Vucic.
“Tonnies’ non arriva sul mercato per ridurre la produzione nazionale, ma si sta preparando per l’esportazione. Esportiamo in 98 paesi nel mondo. Noi siamo il campione del mondo nelle esportazioni di carne di maiale, con una quota del 82%in quantità. Abbiamo 16 uffici di esportazione, che saranno in grado di esportare carni provenienti dalla Serbia. Quindi dovremo aumentare la domanda nel paese “, ha similmente spiegato anche Clemens Tonnies.
“La produzione prevista di quattro milioni è una spinta enorme per la Serbia che ha un grande significato per l’agricoltura nel nostro paese. Abbiamo ottenuto l’ultima notizia da “Tonnies” che vuole investire e vuole lavorare in questo paese per molti anni e restare qui, vuole fare profitti per la loro azienda, il che significa il recupero del’ agricoltura serba”, ha sottolineato il primo ministro, il quale ha aggiunto che oggi in Serbia vengono macellati 2,8 milioni di suini, e che nel 2010/2011 lo stock zootecnico si era abbassato al livello del 1910.
“Oggi vediamo che l’industria della carne tedesca “Tonnies” viene in Serbia, che stanno arrivando gli investimenti esteri. Tuttavia, il problema è che Vucic dice che “Tonnies” nei prossimi dieci anni avrà la produzione di quattro milioni di suini e questo è il progresso in agricoltura, chew nessuno poteva aspettarsi. Purtroppo, nel 2011, noi abbiamo avuto 3,9 milioni di maiali in Serbia senza la presenza di “Tonnies”, e oggi ne abbiamo solo due milioni. Così, il regime di Sig. Vucic prima ha “davvero dimezzato” lo stock zootecnico e fatto in modo che i nostri agricoltori non siano competitivi per la produzione di maiali, mentre ora sta parlando del fatto che la Serbia fra prossimi dieci anni tornerà al livello del 2011, e di come nessuno avrebbe potuto sognarlo”, ha spiegato il suo punto di vista, completamente opposto, Bojan Pajtic, il presidente del governo provinciale di Vojvodina.
Pajtic ha criticato come “inutile” l’accordo con “Tonnies” sulla base della quale tra i 15.000 e i 18.000 ettari vengano gestiti dall’azienda tedesca, invece che destinati agli agricoltori che fino ad ora hanno affittato la terra.
“Sarebbe una responsabilità elementare, permettere agli agricoltori che hanno affittato i terreni fino a ora, coltivato il territorio e nutrito le loro famiglie, di organizzarsi in cooperative e consegnare il prodotto a “Tonnies”. Altrimenti, nel modo già accordato, migliaia di persone, migliaia di famiglie rimarranno senza mezzi di sussistenza, perché gli tolgono il terreno e la capacità di vivere della terra, che viene data a “Tonnies”. Purtroppo, il concetto e il modo in cui si negozia non è utile e non è un bene per i cittadini della Serbia. Invece di cogliere i benefici degli investimenti esteri, essi mettono in pericolo i cittadini, non per causa degli investitori, ma per colpa di governo, che ha negoziato l’investimento in un modo pessimo”, viene detto da Pajtic.
(Tanjug, Danas; 23.02.2016)
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