La Srbijagas in perdita per 40 miliardi di dinari

Lo scorso anno la Srbijagas ha registrato una perdita pari a 40 miliardi di dinari (NdT: poco meno di 35 milioni di euro), ha dichiarato il suo direttore generale Dusan Bajatovic.

Bajatovic“Se guardate ai bilanci vedrete che siamo in perdita di circa 40 miliardi di dinari ma in effetti non lo siamo perché noi veniamo pagati a 300 giorni”, ha dichiarato nel corso del Business Forum di Kopaonik Bajatovic, secondo il quale se la Srbijagas ricevesse per tempo i pagamenti, soprattutto da parte delle imprese in ristrutturazione, essa sarebbe in attivo.

Bajatovic ha anche sottolineato che negli ultimi cinque anni la Srbijagas ha applicato prezzi del 25% inferiori a quelli medi reali ma che in questo periodo le tariffe non sono state incrementate. Inoltre il governo nel 2013 ha pagato circa 50 milioni di euro di vecchi debiti verso Srbijagas e nel 2014 salderà altri 200 milioni. “Dato che non verremo ricapitalizzati fino a quando non ci sarà un accordo di ristrutturazione continueremo a lavorare così, solo che siamo in debito verso lo Stato, che si è assunto i nostri debiti”, ha detto Bajatovic, ricordando che il nuovo governo dovrà affrontare il tema della ristrutturazione della società energetica quanto prima e che comunque lo Stato non ha dato nessuna garanzia a Srbijagas per la costruzione del gasdotto South Stream. “Con il nostro partner Gazprom abbiamo concordato un prestito che verrà restituito grazie ai dividendi del progetto a un tasso di interesse annuo del 4,25%”.

Bajatovic ha spiegato che al momento si è nella fase di revisione di questo contratto ma rimangono ancora tre rischi: “Il primo in caso di ritardo del progetto al conduttore al 100% del progetto, ovvero la “Gazprom Export”, si pagheranno comunque per intero tutte le spese relative al prestito acceso da Srbijagas per la ricapitalizzazione del progetto. Il secondo riguarda se costruiamo un deposito di gas e, per esempio, l’Ungheria o la Slovenia non sono pronte e non possiamo sfruttare al 100% il flusso di gas, per cui in questo caso il rischio è sulle spalle dei russi. Il terzo è legato alla ristrutturazione finanziaria di Srbijagas, che è già iniziata checché si dica in pubblico e lo stesso ministro dell’energia, per cui se non si completa il processo i dividendi del progetto non andrebbero nei conti della Srbijagas al fine di ripagare il prestito”.

“Si tratta di 270 milioni di euro, mentre il resto è legato al project financing e dobbiamo definire bene il costo finale del progetto perché tali costi impatteranno sui dividendi. “Insomma, senza alcun dubbio, per quanto riguarda le voci secondo le quali il problema sarebbe che la Srbijagas non è stata ristrutturata non so davvero chi ha pensato questo. Sarei molto interessato a conoscerlo”, ha concluso bajatovic aggiungendo: “Puntiamo a ridurre al minimo i rischi, specialmente quelli per lo Stato serbo”.

(Tanjug, 06.03.2014)

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