Un totale di 2.200 casi di infezione da coronavirus sono stati registrati in Serbia al 6 aprile. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 292 casi positivi. Altre sette persone sono morte nelle ultime 24 ore, per un totale di 58. Sono 1.197 le persone ricoverate in ospedale, mentre 101 pazienti sono attaccati a un respiratore.
La dott.ssa Darija Kisić Tepavčević ha sottolineato che nonostante il numero più alto finora di persone testate,1.192, in base alla percentuale di campioni positivi il livello è simile rispetto alle due settimane precedenti. Ha aggiunto che finora 178 pazienti sono stati dimessi dall’ospedale, anche se non tutti sono andati a casa perché sono in attesa di un secondo risultato negativo al tampone.
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Il Dr. Predrag Kon ha invece annunciato che il virus è entrato nella clinica per le malattie cardiovascolari “Dedinje”.
“I pazienti hanno sviluppato la febbre dopo un intervento chirurgico, dopo di che sono stati testati i primi contatti che sono risultati positivi. Successivamente, 257 persone sono state testate, e 67 operatori sanitari e 9 pazienti sono risultati positivi.Tutti i pazienti hanno una forma lieve e 61 asintomatici non presentano segni della malattia; questa è una nuova situazione da valutare e vanno prese ulteriori decisioni sulla sperimentazione”, ha spiegato l’epidemiologo.
Il dottor Kon ha sottolineato che l’unica opzione possibile è che il virus sia passato attraverso un paziente asintomatico.
“Questa è la cosa più logica, perché la malattia si è manifestata dopo l’intervento chirurgico, con febbre alta. La febbre di solito si verifica dopo un intervento chirurgico, quindi all’inizio si pensava che avesse a che fare con l’intervento, ma poiché non si abbassava sono stati prelevati dei tamponi ai pazienti anche se non avevano nessun sintomo, e con loro tutti i contatti degli ultimi giorni”.
L’ingresso del virus nelle strutture sanitarie purtroppo era una cosa preventivabile, ed “è ora una delle cose che deve essere fermata al più presto”. Il dottor Kon ha anche sottolineato che tutti gli operatori sanitari positivi al COVID-19 sono stati allontanati dal lavoro.
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