Da oggi la Serbia entra nel secondo anno di attuazione dell’Accorso di Stabilizzazione e Associazione con l’Unione europea, il cui obiettivo è sviluppare un’area di libero scambio con il risultato di una costante crescita del commercio estero.
Come sottolinea l’Ufficio per l’integrazione europea del governo serbo, questo accordo ha creato un regime commerciale efficiente e prevedibile con l’Unione, che di gran lunga è il primo investitore in Serbia. Ad oggi i paesi dell’Unione nel loro complesso sono anche il primo partner commerciale di Belgrado, rappresentando il 64,3% del commercio estero nei primi sei mesi del 2014, con un incremento delle esportazioni del 16,1% e delle importazioni del 4,1% rispetto all’anno precedente. La tendenza a una riduzione progressiva del deficit commerciale della Serbia con l’Ue è proseguita anche quest’anno. Nel 2008 il rapporto tra importazioni ed esportazioni con la Ue era del 44,4% mentre lo scorso anno è stato del 76,6%, con il deficit commerciale migliorato lo scorso anno del 21,7%.
Per quanto riguarda le principali destinazioni dell’export serbo nei primi sei mesi del 2014 al primo posto si trova l’Italia con il 28,4% di tutte le esportazioni serbe nella Ue, seguita dalla Germania (18,7%), quindi Romania, Slovenia e Croazia. Sul lato delle importazioni al primo posto vi è la Germania (18,9%), quindi l’Italia (18,7%), poi Polonia, Ungheria, Austria e Francia. Grazie all’industria automobilistica la Serbia ottiene un surplus commerciale con l’Italia, suo primo partner commerciale Ue. Il numero dei partner commerciali con i quali la Serbia può vantare un surplus si è incrementato nella prima parte del 2014 e ora conta paesi quali Romania, Cipro, Portogallo, Lituania e Bulgaria.
A partire dal 2000 l’Unione europea aveva liberalizzato il commercio dalla Serbia mentre solo dall’inizio del 2014 la Serbia ha completato il processo di liberalizzazione. La tariffa doganale media sulle importazioni dai paesi dell’Unione dall’inizio di quest’anno è dello 0,99%, mentre il 95,1% dei beni è del tutto liberalizzato. I prodotti agricoli strategici non sono liberalizzati e lo saranno solo al momento della completa adesione della Serbia all’Ue.
La Serbia ha assunto l’impegno ad armonizzare la sua legislazione con l’ “acquis communitaire” e il 31 luglio 2014 il governo ha adottato la revisione al Programma Nazionale di adozione dell’Acquis Nacionalni (Program za usvajanje pravnih tekovina EU) che definisce le misure e le azioni tra il 2014 e il 2018.
(e-Novine, 01.09.2014)