Il membro del Consiglio di amministrazione di una delle più grandi società di software del sud-est Europa, “ASEE”, Dejan Đokić ha affermato oggi che la Serbia ha bisogno di circa 15.000 giovani ingegneri informatici nei prossimi tre anni per poter sviluppare tale attività ed essere competitiva nel mondo.
Dopo la conferenza “Sfide sul mercato del personale IT” che si è tenuta vicino a Belgrado, Djokic ha affermato che il compito di attrarre 5.000 nuovi ingegneri informatici ogni anno è molto impegnativo, perché le aziende nazionali competono con le più grandi aziende del mondo per queste persone. “Secondo i dati che abbiamo dal 2021, c’erano circa 48.000 persone nel settore IT in Serbia, e a settembre e ottobre ce ne saranno 53.000, di cui due terzi lavorano dalla Serbia per società straniere”, ha affermato Đokić.
Ha valutato che la cosa ha i suoi lati positivi e negativi, e ha contato i lati positivi come il fatto che non vanno all’estero, ma rimangono in Serbia, fanno famiglia, comprano case e appartamenti in Serbia, spendono soldi e pagano le tasse. “Molti invece sono partiti per affari e stanno sviluppando qualche altro Paese e altri programmi da qualche parte. Un terzo di loro però può aiutare lo sviluppo di questo Paese e della nostra economia, ed è per questo che è molto importante che, se ci sono quelle 15.000 persone che possono aiutarci, dovremmo concentrarci sull’assicurarci che ce ne siano altrettante in futuro”, ha detto Đokić.
Lui ha affermato che è anche necessario aumentare gli investimenti nel settore IT domestico dagli attuali 730 milioni di euro all’anno a un miliardo di euro, e per questo è necessario fare di tutto per mantenere quelle persone e impiegarle nelle aziende nazionali.
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