Nel rapporto pubblicato mercoledì in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa si legge che la Serbia ha un solido quadro giuridico, ma che i giornalisti sono minacciati da pressioni politiche.
Si legge che i media filogovernativi diffondono la propaganda russa e che la Serbia ha subito il maggior calo di valutazione nella regione dell’Unione Europea (UE) e dei Balcani, di 12 punti.
Il rapporto sulla Serbia rileva inoltre che il giornalismo premiato e di qualità, che indaga sulla criminalità e sulla corruzione, si trova in mezzo a fake news e propaganda dilaganti. Sebbene il quadro giuridico sia solido, i giornalisti sono minacciati da pressioni politiche e dall’impunità dei crimini commessi contro di loro.
Con oltre 2.500 organi di informazione registrati nel Paese, il mercato dei media è molto frammentato, afferma il rapporto, sottolineando che tra gli organi di informazione più influenti vi sono l’emittente pubblica RTS e la rete televisiva indipendente N1, oltre a diversi tabloid.
I pezzi investigativi premiati hanno un pubblico limitato perché vengono pubblicati solo online e su pochi media indipendenti”. Bandito dall’Unione Europea nell’ambito delle sanzioni imposte in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il canale televisivo di propaganda russo RT (ex Russia Today) ha annunciato, nel novembre 2022, il lancio di una filiale in lingua serba chiamata RT Balkan”, si legge nel rapporto.
(Danas, 03.05.2023)
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