La Serbia ha fatto progressi secondo l’Indice della libertà economica, così nella lista di “Heritage Foundation” per l’anno 2019, la Serbia occupa il 69° posto tra i 180 paesi classificati, che è migliore di 11 posizioni rispetto all’anno precedente.
Il punteggio totale della Serbia, secondo il sito web della Fondazione, è aumentato di 1,4 punti, così ora ha 63,9 punti e si è posizionata tra i “paesi moderatamente liberi”.
L’analisi qualitativa dell’Indice afferma che, assieme ad una forte crescita economica e un significativo consolidamento fiscale, il governo di Belgrado ha in programma di continuare le riforme graduali per migliorare il contesto imprenditoriale, ma che “i progressi nella riforma della pubblica amministrazione e della privatizzazione delle imprese statali nei settori dell’energia elettrica, delle comunicazioni e dei gas naturali saranno un po’ più lenti”.
Inoltre, è stato stimato che sono necessarie riforme istituzionali più profonde per modernizzare l’amministrazione fiscale, ridurre la corruzione e rafforzare il sistema giudiziario.
Nella regione dei balcani occidntali, classificati peggio dello Serbia sono la Bosnia ed Erzegovina, la Croazia e il Montenegro, che si sono posizionte rispettivamente 83°, 86° e 92°. In posizione migliore si sono classificati la Slovenia (58°), l’Albania (52°), la Bulgaria (37°) e la Macedonia (33°).
Tra i 44 paesi nella regione europea, la Serbia è al 34° posto e il suo punteggio complessivo è inferiore alla media regionale, ma superiore alla media mondiale.
I paesi meglio classificati secondo l’Indice di libertà economica di quest’anno, sono: Hong Kong, Singapore, la Nuova Zelanda, la Svizzera e l’Australia, mentre i peggiori sono: lo Zimbabwe, la Repubblica del Congo, l’Eritrea, Cuba, Venezuela e la Corea del Nord.
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