Veritas Papers – A chi ha prestato denaro Dragan Djilas?

Secondo il quotidiano “Informer”, negli ultimi cinque anni la società “Multikom” di Dragan Đilas avrebbe “preso in prestito” fino a 201.540.000 dinari, ovvero quasi due milioni di euro per finanziare delle personalità importanti al potere. Il leader del partito “SSP”, il magnate Dragan Djilas, sempre secondo la testata, corromperebbe e controllerebbe un gran numero di media, giornalisti, esperti, analisti e politici con la sua ricchezza, acquisita in modo sospetto.

“Attraverso un’analisi dettagliata dei rapporti finanziari dell’Agenzia dei registri delle imprese (APR), abbiamo determinato che la società “Multikom”, di cui Djilas possiede il 97% delle azioni, “ha preso in prestito” ben 201.540.000 dinari nei cinque anni precedenti, cioè quasi due milioni di euro. Scriviamo la parola “preso in prestito” tra virgolette perché si tratta di prestiti falsi, simulati. In primo luogo perché non vengono quasi mai (tranne in un caso) restituiti, e poi anche perché è ovvio che attraverso di loro, Djilas, controlla lo spazio politico-mediale del Paese, compra letteralmente voti con i milioni acquisiti in modo sospetto e tiene in schiavitù i suoi mercenari che devono scrivere sempre e dovunque tutto il meglio su di lui e sulla sua politica”, rivela “Informer”.

In cima alla lista dei “prestiti” del magnate c’è Aleksandar Sasa Bijelić, l’ex autista di Dragan Đilas e politico cittadino all’epoca in cui il leader del “SSP” era Ministro del governo serbo e sindaco di Belgrado. Nel 2019, la “Multikom” ha prestato 35.800.000 dinari alla compagnia di Bijelić, “Ultra Drive Rentacar”, cioè più di 300.000 euro. Non c’è traccia da nessuna parte nei rapporti finanziari che anche un solo dinaro di questo prestito sia stato rimborsato fino ad oggi, quindi si può ragionevolmente presumere che Djilas abbia acquistato il supporto di Bijelić attraverso una forte liquidità.

È piuttosto interessante che tra i debitori di Djilas ci sia un giornalista “indipendente” e spesso citato dagli hater, Nenad Calukovic. L’ex direttore di “Nedeljnik”, che ora pubblica il mensile politico “Karakter”, ha ricevuto un prestito di 1,6 milioni di dinari dalla “Multikom” nel 2020 e fino ad oggi, secondo i dati disponibili, non ha restituito un dinaro.

Oltre ai cosiddetti giornalisti indipendenti, i debitori di Djilas sono anche “esperti” che vengono citati quasi quotidianamente dai media come esperti indipendenti e che sempre e in ogni occasione attaccano il Presidente Aleksandar Vučić nel modo più terribile. Tra questi c’è l’economista Zvonimir Zvonko Nikezic, comproprietario di “Ces Mekona”, arrestato nel 2012 con l’accusa di essere coinvolto nella rapina dell'”Azotara” di Pancevo. La società di Nikezic avrebbe ricevuto 16.462.000 dinari dalla “Multikom”, cioè più di 150.000 euro, e quel “prestito”, secondo i dati disponibili, non sarebbe mai stato rimborsato.

Il segretario generale del suo partito, Ljuban Panic, nel 2018 ha ricevuto 12.938.000 dinari da Djilas, ovvero più di 100.000 euro. Anche qui non ci sono informazioni che sia stato restituito un solo dinaro. Anche il vicepresidente del partito, Dejan Bulatović, che in pubblico si erge a difesa dei contadini, ha ricevuto milioni dalla compagnia “Multicom”; 5,7 milioni di dinari dati alla fattoria agricola di Bulatović nel 2019, ovvero 50.000 euro.

L’elenco dei debitori di Djilas include anche esperti di pubbliche relazioni e marketing che sono volentieri e spesso citati come interlocutori sulle principali TV come “N1, Danas, TV Nova” e altri media. Tra questi c’è Zoran Papović, il proprietario dell’agenzia “Pramac Advertising”, che ha ricevuto 33.691.000 dinari dalla “Multikom” nel 2018, ovvero quasi 320.000 euro, senza restituire niente.

Anche Darko Mihajlović, buon amico di Marinika Tepić e titolare dell’agenzia “PR-PART” di Bor, nel 2018 avrebbe “preso in prestito” 3.300.000 dinari, presentandosi sempre ai media come esperto obiettivo e indipendente.

Oltre al portale “Direct”, Djilas, secondo i dati di “Informer”, controllerebbe anche la “KTV” di Zrenjanin, il cui fondatore, la società “Linea Electronics”, avrebbe preso da Djilas in prestito 3.600.000 dinari nel 2018. Secondo lo stesso principio, Djilas detiene anche la “Kraljevačka TV”, che ha ricevuto 2.500.000 dinari dalla “Multikom” nel 2018, ma anche il “Media Center” di Belgrado, che ha “preso in prestito” sei milioni di dinari nel 2017. Fino ad oggi, secondo i dati disponibili, nessuno di loro ha restituito un solo dinaro.

Infine, “Informer” sottolinea che nel periodo in cui l’azienda di Djilas ha “preso in prestito” quasi due milioni di euro non aveva molti introiti, e anzi avrebbe addirittura operato in deficit per alcuni anni. Sarebbe chiaro, quindi, che Djilas sta comprando e controllando la scena politico mediale in Serbia con i soldi dei cittadini, milioni che ha acquisito in maniera estremamente dubbia mentre era al potere in Serbia e a Belgrado.

https://informer.rs/vesti/politika/643025/koga-sve-kako-koliko-placa-dragan-djilas

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