Alluvione catastrofica in Serbia. Aggiornamenti dal 15 al 18 maggio

Aggiornamento delle ore 24 del 18 maggio

Prosegue l’evacuazione di Obrenovac (completata quella del centro geriatrico), dalla quale giungono voci sempre più inquietanti: nonostante le ferme smentite di Vucic, gli sfollati parlano di cadaveri che galleggiano sulle acque che hanno invaso la città.

Per stanotte si attende l’onda di piena della Sava: alcune frazioni di Sremska Mitrovica e Sid sono state preventivamente evacuate; Belgrado, rassicurano le autorità, è pronta per l’arrivo dell’acqua.

Dall’Istituto per la Salute Pubblica Batut di Belgrado fanno sapere che la situazione sanitaria è sotto controllo e che non ci sono focolai di epidemie; le autorità richiedono ai cittadini di portare nei centri di raccolta degli aiuti umanitari, oltre al cibo e ai vestiti, anche prodotti per l’igiene personale. Il radiogiornale di Radio Beograd ha dichiarato che nelle zone più colpite, dove l’acqua si sta ritirando, sono già in azione le squadre per la raccolta delle carcasse degli animali morti e la disinfestazione degli spazi in cui è arrivata la piena.

Per quanto riguarda la questione energetica, si vigila continuamente sulle centrali elettriche di Kostolac e di Obrenovac, che per ora sembrano al sicuro. A proposito di Kostolac, la piena della Mlava si fa sempre più minacciosa, ma la centrale – ha dichiarato il direttore Dragan Jovanovic – prosegue le proprie attività a pieno regime. Il Ministro dell’Energia Aleksandar Antic ha dichiarato che il sistema energetico del Paese è stabile e che non sono pianificate restrizioni nell’erogazione elettrica; egli ha però nello stesso tempo invitato i cittadini a risparmiare corrente.

Drammatiche immagini giungono invece dall’area mineraria di Kolubara, dove l’acqua ha sommerso i quattro bacini (due dei quali completamente): in alcuni punti l’acqua ha raggiunto perfino la profondità di 60 metri, sommergendo completamente sei draghe e rendendo inutilizzabili altre quattro. I dipendenti del centro dicono che ormai non esistono più gerarchie nella compagnia e che tutti lavorano fianco a fianco per salvare il possibile.

Aggiornamento dell ore 21 del 18 maggio

“A Obrenovac sono stati trovati 12 cadaveri, temiamo che il numero dei morti aumenterà”, ha dichiarato il primo ministro Vucic, aggiungendo che il primo obiettivo del governo è quello di proteggere la popolazione da ogni forma di sensazionalismo, di mistificazioni e di false notizie. “La situazione è catastrofica, ma girano false informazioni, come qualla secondo la quale sarebbero crollati interi grattacieli. E’ venuta giù solo una casa a un solo piano”, ha detto Vucic.

Secondo i giornalisti la situazione a Obrenovac è calma e la città sta per inoltrarsi in un’altra notte senza acqua corrente ed energia elettrica. “L’acqua si sta ritirando ma le strade sono piene di fango, detriti e rifiuti. Quando si entra nella città l’impressione è inquietante, perché si stenta a riconoscere la Obrenovac di qualche giorno fa. E’ incredibile vedere le devastazioni prodotte dai torrenti di fango in pochi giorni. I cittadini sono impauriti, una parte sono stati evacuati e un’altra vive ancora nei piani alti dei palazzi. La situazione si è comunque calmata, gli epidemiologi fanno il loro lavoro di profilassi puntando a pulire le strade dal fango mentre le unità veterinarie raccolgono gli animali deceduti”, ha comunicato il giornalista di B92 Nikola Vukomanovic.

Vucic ha riconosciuto un grande numero di perdite umane a Obrenovac ma minore di quanto si pensasse in un primo momento. Il ministro degli interni Selakovic ha dichiarato che non è possibile prevedere il ritorno a Obrenovac degli sfollati.

Nella foto la miniera di Kolubara sommersa dalle acque:

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L’Italia ha inviato 4 natanti attrezzati per le operazioni di salvataggio e 200,000 euro. L’Ambasciatore d’Italia a Belgrado Giuseppe Manzo ha dichiarato che si tratta di una decisione della Direzione generale per la Cooperazione Internazionale del Ministero degli Esteri come prima risposta all’appello alla comunità internazionale del governo serbo. “Siamo al fianco del popolo serbo, in particolare dei serbi che sofforno a causa della catastrofe ambientale. La decisione del nostro governo conferma l’amicizia tra Serbia e Italia”, ha dichiarato Manzo che ieri è stato tra i primi diplomatici a consegnare una serie di generi di prima necessità acquistati con una colletta tra il personale dell’Ambasciata a Belgrado.

Nella foto l’Ambasciatore Manzo ieri durante la consegna dei primi aiuti italiani

Manzo aiuti

A Cuprija, grazie all`ingente numero di sacchi di sabbia collocati nei punti critici la situazione rimane per il momento stabile.Anche a Sremska Mitrovica, dove l`evacuazione dell`ospedale è quasi terminata, la situazione è sotto controllo. Sono stati ripristinati alcuni dei collegamenti stradali interrotti, tra cui quelli intorno alla regione di Rasinski e nelle zone di Zavlaka e Krupanj.

È atteso in serata un aereo proveniente da Brindisi con il primo contingente di aiuti mandati dalla Nazioni Unite.

Il Premier Vucic ha dichiarato al telegiornale nazionale che sarà inflessibile nei confronti di coloro che approffitteranno in qualche modo della situazione, aggiungendo che dovrà essere trasparente anche ai cittadini l`uso di tutte le risorse provenienti da donazioni estere e nazionali per fronteggiare l`emergenza.

A Belgrado domani riapriranno tutte le scuole di ogni ordine e grado.

 

Aggiornamento delle ore 15 del 18 maggio

Il capo della Protezione Civile serba, Predrag Maric, ha confermato che ad oggi il bilancio ufficiale delle vittime è di 5 morti e un disperso. Tra gli sfollati di Obrenovac a Belgrado circolano stime del tutto non verificate e attendibili che parlano di 260 morti nella sola Obrenovac.

Intanto il primo ministro Vucic ha comunicato una prima stima dei danni nell’area di Kolubara, compresi il bacino minerario e le centrali idroelettriche, che ammonterebbero a non meno di 100 milioni di euro. Vucic ha confermato che è in corso l’evacuazione dei villaggi di Sremska Raca, Višnjićevo, Adaševci, Vasic e Morović nella municipalità di Sremska Mitrovica e Sid. A Krupanj, a pochi chilometri da Sabac, risultano danneggiate oltre 500 abitazioni su una popolazione ufficiale di circa 5000 persone.

A causa dell’esondazione del fiume Mlava stamattina è stato evacuato l”insediamento abitativo che nella cittadina di Kostolac, vicino a Smederevo, ospita i lavoratori dell’omonimo bacino carbonifero e delle due centrali termoelettriche. Per proteggere il complesso, fondamentale per la produzione elettrica del paese, si sta costruendo una nuova diga di sacchi di sabbia lungo 500 metri. Il direttore generale della EPS Aleksandar Obradovic ha confermato che il complesso non può dirsi ancora al sicuro e che i maggiori rischi riguardano il bacino carbonifero, che potrebbe essere invaso dalle acque. In ogni caso il diretore della centrale di Kostolac ha garantito che la produzioen di elettricità prosegue regolamente.

Nel video la situazione questa mattina nel villaggio di Drmno, pressi della centrale di Kostolac: 

 

Papa Francesco ha ricordato nell’Angelus di oggi le vittime e i danni delle alluvioni nei Balcani.

 

Aggiornamento delle ore 9 del 18 maggio

Durante la notte è continuata l`operazione di evacuazione nei centri maggiormente colpiti dall`alluvione. Il numero delle persone evacuate è salito a 20.000. Liste, ancora non complete e in continuo aggiornamento, delle persone evacuate possono essere consultate sul sito www.rts.rs nella rubrica „drustvo“. Sul sito del Ministero degli Interni, www.mup.rs è invece possibile consultare la lista dei beni di prima necessità necessari per punto di accoglienza.

A Obrenovac la situazione rimane altamente critica e, nonostante l`acqua abbia cominciato a ritirarsi rendendo le operazioni di salvataggio più agevoli, restano cittadini intrappolati ai piani alti delle abitazioni. Per loro sono state organizzate operazioni di distribuzione di cibo, acqua e altri beni di prima necessità.

A Baric, in prossimità di Obrenovac, le operazioni di evacuazione sono terminate e i cittadini portati in salvo nei centri di accoglienza di Belgrado e altre città.

A Sremska Mitrovica le autorità fanno appello per aumentare di ancora 200 unità il numero dei volontari impegnati nelle operazioni di evacuazione di alcune zone della città e dell`ospedale cittadino.

La situazione della centrale termoelettrica Nikola Tesla a Obrenovac resta critica, a causa della Sava che ha rotto gli argini su 100 metri, ma sotto controllo.

A causa dei difficili collegamenti la località di Loznica resta quasi inagibile, rendendo difficoltosi i rifornimenti di acqua e cibo a 20.000 persone.

A Ravanica, vicino a Kraljevo, dove 12 ponti sono stati travolti dalle acque, l`esercito ha installato un ponte provvisorio.

La situazione a Sabac risulta invece confortante. Tutti i punti critici hanno retto e lungo tutto il tratto critico personale e volontari tengono sotto continua osservazione le rive.

Si normalizza anche la situazione dell`erogazione dell`energia elettrica nella Serbia occidentale e centrale, e restano senza erogazione di elettricità solo i centri maggiormente colpiti.

A Krupanj la situazione si va normalizzando, ripristinati i collegamenti e e l`erogazione di energia elettrica.

A Belgrado la Sava continua a salire e l`ondata di piena maggiore è attesa per oggi. Il Sindaco della città fa sapere che non si prevedono particolari problemi e che tutti i punti a maggior rischio sono stati rinforzati e tenuti sotto costante osservazione.

Nei numerosi centri di accoglienza approntati in tutta la città, grazie all`enorme sforzo di solidarietà che ha coinvoloto tutto il paese, al momento sono stati raccolti ingenti quantità di cibo e di beni di prima necessità. In tutti i centri equipe di personale medico e studenti della facoltà di medicina sono impegnati nell`assistenza dei più vilnerabili. Dal Ministero della Salute fanno sapere che nei centri sono state distribuite quantità sufficienti di medicinali.

Molti paesi hanno mandato aiuti, soprattutto la Federazione Russa. Questa mattina due aerei russi con generi alimentari e materiale di soccorso sono atterrati a Nis e a Belgrado e uno si attende in tarda mattinata. Dai paesi della UE e della regione sono arrivati generi alimentari, 16 elicotteri, pompe, gommoni e personale specializzato, 130 persone sono arrivate da 13 paesi. Dall`Italia si aspettano in giornata 4 gommoni per il salvataggio e 200 mila euro in aiuti umanitari. Aiuto finanziario è stato inviato dgli USA e dalla Eulex.

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Aggiornamento alle ore 23 del 17 maggio

Evacuazioni ancora in corso a Obrenovac, Baric, Sabac, Sremska Mitrovica, Sid, Jamena i Ub. Fino ad ora più di 16.000 persone evacuate in tutto il paese.

L`erogazione di energia elettrica è stata ripristinata a Lazarevac e Ljig. E in altre parti della Serbia la situazione lentamente si normalizza grazie anche al fatto che è cessata la pioggia. Alcuni collegamenti stradali sono stati ripristinati e senza corrente sono solo le zone più colpite dall`alluvione. Le autorità hanno dichiarato che la stabilità energetica del paese non è a rischio ma i cittadini sono ancora invitati a ridurre al massimo i consumi.

A Paracin sono state evacuate 300 famiglie.

Per la difesa della miniera „Drmno“e della centrale termoelettrica „Kostolac B“ dove questa sera la Mlava, nelle località Bratinca, Maruljevca Bradarca, ha rotto gli argini, sarà inviato personale qualificato e macchinari. Bratislav Gasic, Ministro della difesa, ha detto che per questo compito non possono essere impegnate persone che non abbiano la necessaria preparazione dal momento che si tratta di località ad alto rischio.

La situazione a Sabac continua a essere preoccupante, con il livello della Sava al suo massimo storico con 6,5 metri, e che continua a salire. Grazie all`aiuto dei volontari che hanno affiancato militari e polizia tutto è stato predisposto per contenere l`ondata del fiume attesa per questa sera.

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Aggiornamento delle ore 17 del 17 maggio

La situazione in tutto il paese resta altamente critica. È iniziata l`evacuazione preventiva di alcune zone di Sremska Mitrovica, dove il fiume Sava ha raggiunto il livello di 8,59 metri.

Sulla base di indicazioni fornite dall`Istituto Metereologico Nazionale entro mercoledi si teme un innalzamento ulteriore del fiume che potrebbe superare i 9 metri. Le istituzioni locali sottolineano che non c`è motivo di panico e che la misura viene presa per evitare catastrofi simili a quella di Obrenovac.A Sremska Mitrovica fino ad ora sono stati posti 460 mila sacchi di sabbia per rafforzare gli argini e nella difesa delle rive sono impegnati oltre mille volontari, personale della protezione civile e 512 mezzi pesanti.Bojan Pajc, governatore della provincia, fa sapere che è pronto il piano per un`eventuale evacuazione dell`ospedale di Sremska Mitrovica.

È in corso l`evacuazione di Baric, sobborgo nei dintorni di Obrenovac, in cui si attende un`ondata di piena intorno alle ore 17.

Vengono evacuate anche zone delle località di Umka e Ostruznica. I residenti dei due comuni che vivono in abitazioni lungo la Sava vengono evacuati su ordinanza del comitato per l`emergenza di Cukarica. Migliaia di persone sono coinvolte nella difesa degli argini.

La situazione a Sabac è al momento sotto controllo, ma rimane critica a Ub e a Krupanj. Ljig è ancora senza corrente e senz`acqua e l`unità sanitaria locale si trova completamente allagata.

A Obrenovac la situazione rimane altamente critica, l`evacuazione è ancora in corso. Sono stati recuperati i primi corpi senza vita, ma Pedrag Maric, capo della Protezione Civile in Serbia, ha dichiarato che non renderanno pubblici i numeri delle vittime fino a quando l`acqua non si sarà ritirata.

A Belgrado aperti oltre 20 centri di accoglienza per le persone evacuate dalle loro case e provenienti soprattutto da Obrenovac. Le autorità fanno appello a tutti i cittadini per aiutare con beni di prima necessità e medicinali la popolazione evacuata e ha aperto numerosi centri per la raccolta in tutta la città.

Alle 16.30 il responsabile della squadra di soccorso russa, inviata da Mosca in Serbia, ha detto che sono in arrivo altri soccorritori dalla Russia, forse già in serata.

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Aggiornamento delle ore 14 del 17 maggio

Un’ora fa il Ministero degli Interni ha ordinato l’evacuazione della località di Baric, che si trova lungo la Sava, sulla strada tra Obrenovac e Belgrado. Verso le 10,30, intanto, il fiume in piena aveva rotto l’argine presso la centrale elettrica Nikola Tesla: per ora non si registrano danni all’impianto. A Obrenovac sono state finora evacuate 4000 persone (ogni 10 minuti parte un autobus di sfollati per la capitale): solo stamattina le unità di soccorso hanno tratto in salvo 400 persone, di cui 50 malati gravi dall’ospedale cittadino. In centro molte famiglie sono salite ai piani superiori di alcuni palazzi, attendendo soccorsi. Raggiungere gli isolati è problematico, anche perché le persone tengono il più possibile spenti i cellulari per non consumare le batterie e, così, comunicare diventa difficile. L’acqua ha però iniziato a restituire i primi cadaveri. La buona notizia, d’altra parte, è che per ora il livello dell’acqua si è fermato; la situazione potrebbe però aggravarsi nel caso non vengano tappati i fontanazzi presso la centrale elettrica.

RImanendo nella parte occidentale del Paese, condizioni critiche si registrano a Ub e Krupanj, che sono isolati. Nella Macva, sembra per ora al sicuro Sabac, dove però si attende per domani sera l’onda di piena della Sava: Vucic ha qui scelto il capo delle forze armate, Ljubisa Dikovic, responsabile dell’unità per le emergenze. Preocccupazione, invece, per Sremska Mitrovica, dove il fiume ha raggiunto l’altezza di 8,50 metri, ad appena 30 centimetri dal bordo dell’argine creato con i sacchi di sabbia (i quali vengono continuamente aggiunti): i pullman di volontari (giunti anche dal Kosovo) vengono quindi ora dirottati più su questa città che a Sabac.

Per quanto riguarda il resto del Paese, fino a questo momento sono state tratte in salvo oltre 15.000 persone, mentre 90.000 nuclei familiari sono senza corrente; 1775 sono stati danneggiati e più di 2000 inondati. A Ljig tutti i residenti sono senza corrente, acqua e segnale telefonico. il fiume Velika Morava è esondato nel territorio di Varvarin: 250 edifici sono sott’acqua, è in corso l’evacuazione dei residenti.

Nella foto, il lavoro notturno dei volontari per la messa in sicurezza dell’argine sulla Sava a Sabac.

Aggiornamento delle ore 9 del 17 maggio

Il livello storico massimo delle acque del fiume Sava a Sabac, raggiunto nel 1987 a 595 centimentri, è stato raggiunto e superato ieri pomeriggio.

Alle 9 di questa mattina il livello della Sava aveva raggiunto i 631 centimetri, con un incremento di circa 3 centimetri ogni ora. Resta dunque altissimo il rischio di esondazione del fiume Sava a Sabac, dove in strade del centro come kralja Milutina già ci sono 20 centimentri di acqua, ma all’appello di ieri sera del primo ministro Aleksandar Vuic per cercare 1500 volontari da impegnare nel rafforzamento degli argini hanno risposto solo a Belgrado oltre 10000 persone. Nella notte sono partiti decine di autobus alla volta di Sabac.

Alle 9 è fissato un nuovo appuntamento davanti al Sava Centar a Belgrado per raccogliere nuovi volontari. Il ministro dei trasporti Zorana Mihajlovic ha lanciato un appello affinché tutte le ditte di trasporto private mettano a disposizione autobus per il trasporto di volontari.

sacchi di sabbia

Il ministro degli interni Nikola Selakovic è sul posto mentre il governo ha destituito tutta l’amministrazione comunale del capoluogo della Macva, accusata di inefficienza, e ha nominato il deputato del partito del partito del progresso serbo Zoran Babic nuovo capo dell’amministrazione cittadina.

Attorno alle 20.40 sono partiti ieri sera da Belgrado 40 autobus di volontari mentre molte città della Serbia, anche dalle lontane Zajecar e Pirot come anche da Gracanica in Kosovo, hanno mandato i loro volontari, ora organizzati in turni per riempire sacchetti di sabbia per gli rafforzare gli argini. Le zone maggiormente a rischio sono quelle di Crna Bara, Červentija e attorno ai silos.

PoplavaObrenovac è stata evacuata e il primo ministro Aleksadar Vucic ha confermato che ci sono vittime. In tutto sono state portate in salvo circa 4000 persone ma molte migliaia sono ancora in attesa, in alcuni casi sui tetti delle loro case. Alle 6 era in corso l’evacuazione della scuola elementare Jefimie, successivamente i soccorritori puntano ad evacuare la Casa degli anziani. La centrale termoelettrica TENT di Obrenovac finora non ha subito grossi danni, grazie soprattutto a due grandi pompe idrovore inviate dalla Slovenia. Tuttavia si prevedono problemi nella giornata di oggi all’erogazione della corrente in molte città, compresa Belgrado.

La fiera di Belgrado è stata trasformata in un centro di accoglienza degli sfollati. Al momento si registrano circa 15200 evacuati in tutto il paese.

A Belgrado non piove ma l’Ufficio idrometereologico nazionale ha comunicato che il livello dei fiumi nella capitale si innalzerà di almeno un metro fino a martedì.

Nella conferenza stampa di aggiornamento della situazione Predrag Maric, capo dell’equivalente della Protezione Civile in Serbia, ha ringraziato i governi di Russia, Slovenia e Bulgaria per il rapido invio di personale e attrezzature di soccorso.

Tutti i lettori che vogliono mandare un aiuto concreto alle persone e alle comunità colpite dalla catastrofe possono contattare la redazione del Serbian Monitor all’email [email protected]

Alcuni video da YouTube

Il fiume Sava ieri pomeriggio da un ponte della strada tra Obrenovac e Sabac:

 
Paracin allagata:

Aggiornamento delle ore 21 del 16 maggio

Mentre a Obrenovac il livello della Kolubara continua a salire, il Premier Vucic ha dichiarato che nella cittadina ci sono delle vittime e che l’evacuazione prosegue; la situazione è ulteriormente complicata dall’assenza di energia elettrica. Se il livello dell’acqua dovesse salire di altri 30 centimetri e compromettere le attività della locale centrale elettrica, buona parte del Paese rimarrebbe senza corrente.

L’attenzione delle autorità si sta però spostando verso Sabac, centro della Vojvodina lungo il corso della Sava. Per la sua difesa, Vucic ha chiesto ai volontari di presentarsi stasera alle 21 di fronte al Sava Centar di Belgrado e domattina alle 9 davanti all’Arena, da dove partiranno gli autobus che porteranno le unità di soccorso a Sabac.

La situazione, ha comunque precisato il Premier, è difficilissima in tutta la Serbia Centrale e Occidentale, e lo sarà ancora di più nelle prossime ore. I livelli dei fiumi Kolubara, Tamnava e Sava sale di ora in ora; situazione critica in tutti i centri lungo il confine con la Bosnia. Nella zona centrale, vari paesini del comune di Svilajnac e gran parte del centro cittadino sono allagati; interrotte la linea telefonica fissa e quelle della maggior parte degli operatori mobili. A Paracin il 50% del territorio municipale è inondato e ben 25.000 nuclei familiari sono in difficoltà. In miglioramento invece le condizioni a Jagodina, dove è stato revocato lo stato d’allerta.

Vucic, quando ha parlato di vittime, non ha voluto dare numeri, dicendo che i conti si faranno alla fine. Intanto è stato oggi rinvenuto il corpo di un vigile del fuoco travolto ieri dalla corrente del fiume Jasenica, dalle parti di Topola.

Nella foto, il salvataggio di un giovane a Nis.

Aggiornamento delle 15,45

Il Premier Aleksandar Vucic ha dichiarato che la situazione a Obrenovac è “catastrofica”: praticamente tutta la città è sommersa e la piena della Kolubara minaccia seriamente di far crollare il ponte sulla provinciale verso Belgrado. Fino a questo momento sono state evacuate 2.500 persone, ma bisogna mettere in salvo l’intera cittadinanza; per questo, ha detto Vucic, sono necessari altri mezzi natanti, soprattutto gommoni, da reperire nei centri nautici di Belgrado.

Preoccupazione è stata espressa anche per la centrale elettrica Nikola Tesla: l’inondazione ha creato danni alle attività dell’impianto e, conseguentemente, alla fornitura di energia per l’intero Paese.

Entro sera dovrebbero arrivare una nuova squadra di soccorso russa (ad affiancare quella già presente) e una slovena; altri Paesi europei hanno offerto il proprio aiuto.

Ecco come si presenta oggi la campagna nei pressi della cittadina.

Aggiornamento delle ore 12,30

E’ in corso una grande operazione di evacuazione di migliaia di persone dalla cittadina di Obrenovac a 30 chilometri da Belgrado, mentre nella capitale la pioggia ha ricominciato a piovere intensamente.

Pesantemente colpite dalle esondazioni Ub , Svilajnac, Paracin e Smederevo. I livelli dei fiumi Jadar (nei pressi di Valjevo) e Tamnava (tributario del fiume Kolubara) sono molto preoccupanti.

Elicotteri della polizia stanno evacuando bambini e personale didattico da un asilo di Obrenovac. A Svilajnac 1000 persone sono intrappolate nelle loro case ma non posso essere raggiunte dai mezzi di soccorso. Smederevska Palanka è senza elettricità. Le cittadine di Gracani, Krupanj, Mali Zvornik e Ljubovija sono isolate o difficilmente raggiungibili a causa delle frane

Anche Croazia e Macedonia hanno offerto aiuto, mentre l’Unione Europea, attraverso l’ufficio per il coordinamento delle emergenze naturali, ha promesso l’invio di idrovore di grande potenziale ed esperti per domani.

Nella foto seguente la vallata di Valjevo, trasformata in un lago dalle inondazioni.

Valjevo

Aggiornamento delle ore 9.30

A Belgrado non piove più ma la situazione in molte cittadine del paese resta grave. Le città che stanotte hanno sofferto maggiormente l’ondata di maltempo che si è abbattuta sul paese sono Ub, Jagodina e Osecina.

Nelle aree della Macva, della Kolubara e della Morava sono impegnati l’esercito, la gendarmeria e altre unità di polizia.

RTSIl centro di Obrenovac è invaso dall’acqua, senza energia elettrica, senza collegamenti e i cittadini sono stati evacuati con ogni mezzo possibile. Ad affrontare l’emergenza sono arrivati 150 membri della gendarmeria, 60 uomini del dipartimento per le emergenze, elicotteri dell’esercito e della polizia. Il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza in tutta l’area.

Il primo ministro Vucic ha portato aiuto ai cittadini vittime delle inondazioni a Ub e Koceljev mentre i ministri sono stati a Valjevo e Osecina. Il presidente della repubblica Nikolic è stato a Poljane dove ha dichiarato che ora il primo obiettivo è salvare vite umane, poi, passata l’ondata di maltempo, sarà il momento di pensare ai danni materiali.

Spasavanje-u-CackuLazarevac è senza energia elettrica e l’acqua non si può bere a causa dei danneggiamenti subiti dalle condotte fognarie. Nel corso della notte ha esondato il fiume Resava, inondando metà cittadina di Svilajnac, dove le auto non possono circolare poiché le strade si sono trasformate in vie d’acqua.

A Paracin il maltempo ha danneggiato 121 abitazioni e fatto evacuare 300 persone. A Jagodina il sobborgo di Tavric è sotto l’acqua.

E’ crollato il ponte sulla Morava orientale della strada principale extraurbana Ibarska Magistrala all’altezza di Milocaja e quindi non è possibile raggiungere i villaggi di Adrani e Grdic, dove l’acqua ha invaso centinaia di abitazioni. A causa delle strade locali distrutte dalle inondazioni, la cittadina di Bajina Basta è isolata e oltre 4000 abitazioni non hanno l’elettricità. Si segnalano frane che minacciano decine di abitazioni. Per questo sono state evacuate 50 persone.

Il bacino e la centrale termelettrica di Kolubara è sotto osservazione. La più importante centrale elettrica del paese rischia di essere danneggiata dalle conseguenze del maltempo. La produzione elettrica è diminuita del 20-30%. L’erogazione di elettricità risulta essere difficoltosa soprattutto nella Serbia occidentale.

(RTS, 16.05.2014)

Aggiornamento alle ore 23

Al momento si registrano 3367 persone evacuate, numero sicuramente destinato ad accrescersi. Migliaia di edifici sommersi e decine di migliaia quelli danneggiati, con centinaia di ettari di terreno agricolo invasi dalle acque.  Impossibile fare stime perché le condizioni atmosferiche sono in ulteriore peggioramento.  Le città maggiormente colpite sono Cacak, Jagodina, Svilajnac, Valjevo, Sabac. Solo a Jagodina il sindaco Dragan Markovic Palma ha parlato di 1150 edifici danneggiati.

Il governo ha chiesto aiuto a molte nazioni amiche, tra cui l’Italia, per far fronte all’abnorme ondata di maltempo che sta flagellando il paese da due giorni. La Russia ha già inviato un’unita di emergenza, composta da un aereo Iljushin con a bordo materiale di primo intervento e 90 soccorritori specializzati.

Per ora sono certi un morto annegato a Umcarin mentre un vigile del fuoco risulta disperso nelle acque in piena.

Per far fronte finanziariamente all’emergenza e alle spese per la ricostruzione il Governo intende utilizzare parte del prestito da un miliardo di dollari concesso dal governo dell’Emirato di Abu Dhabi per sostenere il bilancio statale.

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A Kosijeric e dintorni circa 5000 persone passeranno la terza notte in rifugi di emergenza per cui il ministro degli interni Selakovic ha garantito che domani arriverà una cucina da campo dell’esercito e nuove forniture di carburante per i generatori di corrente. Centinaia di ettari di terreno agricolo sono sommersi e oggi pomeriggio è arrivata anche la grandine che ha danneggiato ulteriormente vari edifici.

Terazije u mraku

Da circa 30 minuti l’area del centro di Belgrado che va da Bulevar Despota Stefana a Terazije è al buio a causa di un guasto a una cabina di trasmissione sita in via Hilandarska.

LazarevacAnche la zona di Sava Mala, dove si concentrano molti locali notturni, risulta senza elettricità.

Lazarevac, sobborgo della capitale, è pressoché del tutto sommerso dall’acqua a causa dell’esondazione del fiume Kolubara.

 

 

 

Di seguito indichiamo i numeri di emergenza attivati dal ministero degli interni:

+ 381 11 312 0741
+ 381 11 312 0739
+ 381 11 312 9939
+ 381 11 312 0742
+ 381 11 312 0646

(15.05.2014, ore 23.20)

 

Piogge torrenziali sono previste ancora per oggi e domani, mentre si registra il primo morto a causa della pioggia, che sta provocando inondazioni in molte zone del paese.

Ieri sera il Sindaco di Belgrado Sinisa Mali ha dichiarato che sulla capitale serba erano caduti nella giornata 70 litri di acqua per metro quadrato, con la situazione in peggioramento a causa del vento che caratterizzerà la giornata di oggi. Le scuole rimarranno chiuse oggi, giovedì, e domani. La situazione è critica nei sobborghi di Obrenovac e Lazarevac, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza. Le condizioni atmosferiche potrebbero condizionare il funzionamento regolare della centrale termoelettrica “Nikola Tesla” di Obrenovac come del sistema di distribuzione, provocando sospensioni dell’erogazione dell’energia elettrica nella capitale. Il tunnel di Zeleni Venac potrebbe essere chiuso

Si attende la piena dei fiumi Sava e Danubio che attraversano la città. Solo nella giornata di ieri sono state messe in salvo nella capitale 59 persone. Molte strade si sono trasformate in corsi d’acqua. In città la situazione più pesante è quella nel quartiere di Mirjevo.

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La circolazione in tutti i sobborghi della capitale è problematica e si consiglia di non avventurarvisi in auto. Molte linee di trasporto pubblico sono state modificate nei tragitti e nelle cadenze a causa della situazione autosferica.

La circolazione sulla strada extraurbana principale Ibarska Magistrala è interrotta all’altezza di Semedraž, tra Čačak i Gornj Milanovac. Si sono poi verificati crolli della sede stradale.

A Valjevo già ieri sera si registrava la rottura degli argini del fiume Kolubara, che ha invaso una parte della città e la zona della vecchia stazione degli autobus. Dichiarato lo stato di emergenza nelle seguenti città: Valjevo , Sabac , Lucan, Mionica , Loznica, Zajecar, Osečina , Koceljevi , Lajkovac , Ub, Gornj Milanovac , Mali Zvornik , Požega , Vladimirci, Kosjerić.

L’esercito ha mandato unità speciali a Valjevo , Sabac e Čačak.

(Varie fonti, 15.05.2014)

 

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