La perdita del posto di lavoro nei prossimi 6 mesi preoccupa la metà dei lavoratori

Una nuova ricerca del portale “Infostud”, condotta su circa 2.300 intervistati e 450 aziende, ha mostrato quanto velocemente l’economia serba sta emergendo dallo stato di emergenza e con quali conseguenze. Circa il 20% dei dipendenti ha dichiarato che nella loro azienda ci sono stati dei licenziamenti durante lo stato di emergenza, mentre il lato positivo è che l’80% delle aziende non ha preso la stessa misura.

D’altra parte, il fatto che metà dei dipendenti abbia paura di perdere il proprio lavoro nei prossimi sei mesi è preoccupante, mentre è positivo che gli stipendi in quasi il 70% delle aziende non siano stati ridotti.

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Ben il 45% degli intervistati afferma di aver avuto l’opportunità di lavorare da casa, il 18% ha lavorato in modo misto, mentre il 37% ha lavorato normalmente.

Sebbene nella ricerca precedente, la paura di infettarsi, se stessi o qualcuno vicino, fosse la preoccupazione dominante, questa volta la sfida più grande è la paura che la crisi economica si faccia profonda e la lotta per l’esistenza.

Per quanto riguarda l’economia, il numero di aziende che hanno subito un impatto negativo significativo è stato ridotto dal 56% della prima settimana di aprile al 20% nell’ultima misurazione. Dall’altra parte, solo l’8% delle aziende ha riportato un impatto positivo sulla propria attività.

La metà delle aziende prevede che il piano finanziario di quest’anno sarà al di sotto delle aspettative e solo il 5% vede la possibilità di essere al di sopra delle aspettative.

Il 20% delle aziende ritiene che il rischio della crisi influenzerà la sostenibilità delle loro attività a lungo termine contro il 45% che ritiene che la sostenibilità sarà solo a breve termine.

Per quanto riguarda gli aspetti positivi del fare affari dopo essere usciti da uno stato di emergenza, il 40% delle aziende ha sottolineato che lavorare da casa può essere fattibile e utile per buona parte del personale, e il 23% ha sottolineato di aver digitalizzato i propri processi.

Tra le conseguenze negative, spiccano il blocco degli investimenti previsti e le conseguenze finanziarie per l’azienda.

Oltre la metà delle entità aziendali ha tagliato i costi, tra cui quelli legati al marketing che sono stati i primi a soffrirne. La buona notizia è che in quasi il 70% delle aziende gli stipendi dei dipendenti non sono stati ridotti.

Circa il 60% delle aziende ha consentito ad almeno una parte dei propri dipendenti di lavorare da casa e la stessa percentuale non vede un calo della produttività.

Sebbene il 27% delle entità aziendali intervistate abbia assunto nuovo personale durante lo stato di emergenza e la pandemia, quasi il 40% di esse ha poi interrotto le assunzioni mentre il 35% continuerà ad assumere in futuro.

Oltre l’80% delle aziende non ha licenziato dipendenti e tra le misure del governo più apprezzate ci sono lo sgravio degli stipendi e le agevolazioni fiscali, mentre le misure globali verso l’economia sono state valutate con un voto medio di 3/5.

https://www.danas.rs/ekonomija/istrazivanje-gubitak-posla-u-narednih-sest-meseci-brine-polovinu-zaposlenih/

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