Lo scontro politico tra il ministro delle Finanze Mladjan Dinkic e il sindaco di Belgrado Dragan Djilas si sta trasformando in una vera guerra dopo la decisione di ieri del Ministero delle Finanze e dell’economia di non versare sul conto della capitale 100 milioni di dinari provenienti dagli introiti delle trattenute sugli stipendi.
Da quel che è stato spiegato, nove enti il cui fondatore è la Città di Belgrado non hanno rispettato i termini per i pagamenti.
A Belgrado affermano che si tratta di un debito complessivo di 2650 dinari (circa 24 euro) e che questo è un altro tentativo di Dinkic di minare il lavoro del governo cittadino, mentre al Ministero ricordano che la questione riguarda solo il rispetto della Legge. Secondo i dati del Ministero, nove enti fondati dalla Città di Belgrado hanno un debito complessivo di 1.175.000 dinari (all’incirca 10000 euro). Il sindaco dice che gli obblighi sono stati rispettati e che solo il Centro per la cultura di Grocka (comune dell’hinterland della capitale) deve 2650 dinari.
Il debito non è saldato e per questo la Città non può versare i contributi per i soggetti che ne hanno diritto, come le donne incinte e quelle in maternità. “Per questo io chiedo: “Dinkic, dove vuoi arrivare?”. Supplico di non continuare a maltrattare Belgrado. Se il problema sono io lo si dica, in modo che si possa risolvere il problema” dice Djilas, sottolineando che otto enti hanno pagato entro i termini.
Il direttore del Centro per la cultura di Grocka Bojan Milosavljevic ha dichiarato a Blic che l’ente non ha ancora pagato il debito di 2650 dinari. “Non abbiamo pagato perché il conto è stato fatturato il 22 maggio e da quel momento è partito il termine di 45 giorni “, dice Milosavljevic.
Al Ministero delle Finanze e dell’economia sottolineano che per tutti i soggetti che tardano più di 45 giorni nei pagamenti, vengono temporaneamente bloccati i trasferimenti dei fondi. “Alla Città di Belgrado sono stati temporaneamente bloccati i trasferimenti a causa dell’infrazione della legge sui termini di pagamento. Al momento sono bloccati i fondi per poco più di 50 unità dell’ente autonomo” dice Nemanja Miljkovic, capo di gabinetto del ministro delle Finanze e dell’economia.
L'”incidente” di ieri è solo l’ennesimo all’interno dello scontro tra Dinkic e Djilas, i quali erano già entrati in polemica riguardo al cambio della legge fiscale, mentre alla fine di maggio i conti di tutti i Comuni di Belgrado sono stati bloccati per tre giorni.
(Blic.rs, 07.06.2013)