La Commissione per la protezione della concorrenza in Serbia sta ferificando la situazioen che si è venuta a creare dopo l’acquisizione da parte della società “Agriser”, controllata dalla Ferrero, del combinato agricolo “Aleksa Santic”. Sulla base della normativa vigente, la società produttrice della Nutella avrebbe dovuto comunicare la concentrazione, cosa che non ha fatto.
La Commssione ha comunicato che il 4 settembre ha iniziato ex oficio la procedura per verificare eventuali violazioni della Legge sulla protezione della concorrenza. Eventuali concentrazioni del mercato sono consentite ma la Commissione deve verificare se la “Agriser” ha danneggiato, limitato o prevenuto la concorrenza nel settore.
Si è dunque scoperto che la società proprietaria della “Agriser”, la società di diritto lussemburghese “Ferrero Trading”, nell’anno fiscale precedente l’acquisizione sotto osservazione (2014) sul mercato mondiale come su quello serbo ha registrato un fatturato tale che, sulla base della legge per la protezione della concorrenza, obbligavano la medesima a comunicare tale condizioni alle autorità competenti, poiché sul mercato mondiale ha registrato più di 100 milioni di fatturato mentre sul mercato serbo il fatturato ha superato i 10 milioni di euro.
Detta società attraverso la controllata serba ha acquisito ad aprile per 7,95 milioni di euro il combinato agricolo di Sombor “Aleksa Santic”. Il direttore dell’Agenzia per le privatizzazioni Ljubomir Subara ha dichiarato che l’obbligo di comunicare posizioni dominanti sul mercato spetta alle aziende e che l’Agenzia che guida non ha tale obbligo.
Politika ha provato a mettersi in contatto con i rappresentanti della Ferrero in Serbia, i quali hanno informalmentye dichiarato che se non hanno rispettato la normativa è perché non la conoscevano e l’azienda è pronta a pagare le eventuali multe o a “smantellare la struttura attuale, ovvero procedere a una deconcentrizzazione”. La Ferrero ha acquisito con l’acquisto della “Aleksa Santic” 700 ettari con i relativi immobili e strutture di servizio. Già 40 ettari sono stati destinati ad allevare 700.000 piantine di nocciolo, una cifra superiore a quella relativa a tutti gli alberi di nocciolo oggi in Serbia.
(Politika, 05.09.2015)