Nel villaggio di Lukavac, vicino a Valjevo (Serbia Centrale), la gente del posto ha protestato ancora a causa di nuovi lavori per la ricerca di litio e boro da parte della compagnia “Euro Lithium Balkan”, nonostante un divieto del tribunale in atto.
Una cinquantina di persone si sono radunate in protesta e, secondo Gordana Jelisavčić, il motivo sono i nuovi lavori che sono stati avviati dalla società canadese “Euro Lithium Balkan”, che in questo, come così come in molti altri paesini di Valjevo e a est della città nel tratto a valle del fiume Kolubara, ha realizzato negli ultimi anni diversi pozzi esplorativi alla ricerca di litio e boro.
Gordana Jelisavčić ha spiegato che dei nuovi pozzi esplorativi sono stati scoperti in due luoghi a Lukavac. Uno appartiene all’area di “Valjevo Nord”, per la quale la “Euro Lithium Balkans” ha un permesso di indagine del Ministero delle Miniere e dell’Energia fino a giugno di quest’anno. Tuttavia, secondo i residenti di Lukavac, un altro pozzo è stato scavato nell’area in cui la ricerca geologica era stata vietata l’anno scorso con una sentenza dell’Alta Corte di Valjevo.
La “Euro Lithium Balkan” ha svolto ricerche sul litio e sul boro nel distretto del fiume Kolubara per dieci anni e il movimento “Marš s Kolubare” afferma che a diversi residenti dei paesini intorno a Valjevo ha già causato gravi danni inquinando la terra e l’acqua a causa di perdite dai pozzi di esplorazione. La contaminazione è stata confermata dalle analisi della Facoltà di Chimica condotte nelle sedi di Lukavac e nel villaggio di Šušeoka.
L’azienda canadese, tra l’altro, ha dichiarato sul proprio sito web che durante la campagna di ricerca geologica dal 2011 al 2019, ha praticato 25 buche nell’area di Valjevo e 5 buche nel territorio di Ljiga, “per le quali era stato ottenuto un permesso”, e che sono stati scoperti livelli significativi di mineralizzazione di litio e boro.
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