La crisi mondiale e quella ucraina rallentano la crescita economica della Serbia

La crescita economica della Serbia rallenterà quest’anno sotto l’influenza di diverse crisi economiche, inclusa la guerra in Ucraina. Secondo le proiezioni, la crescita del PIL della Serbia rallenterà al 3,2% nel 2022, anche se le previsioni precedenti indicavano che il tasso di crescita sarebbe stato del 4,4%; lo sostiene il Rapporto economico regolare per i Balcani occidentali, presentato alla conferenza della Banca mondiale.

La Serbia si è ampiamente ripresa dalla pandemia da Covid-19, raggiungendo una crescita del PIL reale del 7,4% nel 2021, alimentata da forti consumi privati ​​e investimenti. Tuttavia, le conseguenze della guerra in Ucraina hanno un impatto negativo sulle esportazioni dalla Serbia, nonché sugli investimenti diretti esteri, sulle rimesse e sui ricavi del turismo. Il rapporto afferma che la Serbia manterrà la stabilità macroeconomica nonostante i rischi negativi sottolineati che potrebbero realizzarsi nel 2022. L’inflazione è già in aumento e si prevede un’ulteriore accelerazione, così come in altri Paesi dell’Est europeo, a causa dell’aumento dei prezzi di generi alimentari ed energetici sul mercato mondiale.

Il disavanzo di bilancio potrebbe essere superiore alle previsioni a causa del rallentamento della crescita economica e della necessità di aumentare la spesa pubblica sotto forma di sussidi e garanzie a sostegno delle imprese nei settori dell’elettricità e del gas colpiti dalla crisi. “Si prevede che l’economia serba raggiungerà una crescita stabile di circa il 3% all’anno a medio termine, che è simile al tasso di crescita registrato prima della pandemia”, ha affermato Nicola Pontara, direttore dell’ufficio della Banca mondiale in Serbia.

“Queste prospettive dipendono principalmente da fattori esterni, come la guerra in Ucraina e la crisi energetica globale, ma anche dalla velocità con cui la Serbia attuerà le riforme interne volte al consolidamento finanziario delle sue società pubbliche”, ha affermato Pontara, aggiungendo che la Banca Mondiale rimarrà impegnata a sostenere la Serbia. “In collaborazione con il governo serbo, abbiamo appena finalizzato un nuovo quadro di partenariato che sarà approvato il mese prossimo a Washington e coprirà il periodo dal 2022 al 2026; abbiamo un miliardo di dollari da investire e l’obiettivo è sostenere crescita verde e servizi inclusivi”.

Analogamente al caso della Serbia, le proiezioni di crescita sono state adeguate per tutti gli altri Paesi dei Balcani occidentali. Secondo nuove analisi, il tasso di crescita in questa regione nel 2022 sarà del 3,1%.

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