La Commissione per le sostanze psicoattive del Ministero della Salute, sulla base delle raccomandazioni della Agenzia statunitense per il cibo e i farmaci, la quale non ha né riconosciuto né approvato la pianta della marijuana per scopi medicinali, ha adottato come conclusione che l’olio di cannabis richiesto da alcuni individui non deve essere legalizzato, dato che le norme per la composizione e la sua produzione non sono definite.
Tuttavia, nonostante gli avvertimenti dei medici, molte persone i cui cari sono affetti da gravi malattie come il cancro o la sclerosi multipla, riescono illegalmente a comprare questo olio nella speranza che si tratti di un rimedio miracoloso che offre una sicura guarigione.
Un’opinione negativa su questo tema ce l’ha la professoressa Danica Grujicic, neurochirurgo del Centro Clinico di Serbia, come anche l’oncologo professor Vladimir Kovcin, che crede che l’olio e gli estratti di cannabis non curano il cancro e che non ci sono studi clinici su persone che confermerebbero l’efficacia del trattamento con olio di cannabis su questa malattia. In questi 35 anni di professsione, Vladimir Kovcin afferma di non aver mai visto pazienti guarire o tenere la loro malattia sotto controllo solo perché hanno usato l’olio di cannabis. A suo parere, l’uso di qualsiasi preparato non registrato comporta il rischio di effetti collaterali e interazioni sconosciute con la terapia standard oncologica.
“Molti sostengono di conoscere qualcuno che è riuscito a guarire grazie all’olio di cannabis. Tuttavia, quando noi dottori chiediamo di vedere di persona il/la paziente nessuno più parla e tutti sostengono di aver sentito della guarigione in terza persona o di non aver affatto incontrato
personalmente una persona che è guarita veramente. Acquistando vari oli di cannabis, i pazienti violano la legge, e allo stesso tempo possono riscontrare numerosi effetti indesiderati. Non ho nulla contro la registrazione dell’olio di cannabis come rimedio ausiliario, ma solo in base ai regolamenti e alle procedure già esistenti nell’Agenzia per i prodotti medicinali e i dispositivi medici della Serbia”, ha concluso il professor Vladimir Kovcin.Sebbene esistano studi e relazioni sull’effetto benefico dei preparati di cannabis in vari disturbi neurologici, principalmente anormalità della sclerosi multipla, della demenza, ma anche epilessia, disturbi del movimento, disturbi urinari, depressione e insonnia, come anche lo spasmo come sintomo della sclerosi multipla, crampi muscolari dolorosi dopo lesioni del midollo spinale e dolore nell’ambito della malattia maligna, tuttavia, la sua applicazione in altre condizioni neurologiche e disordini non può essere suggerita.
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