di Elena Grammatica
Dal 20 al 30 settembre i teatri di Belgrado e Novi Sad ospiteranno la 48ma edizione del Festival BITEF. Con lo slogan “Il passato è presente” questa edizione è dedicata alla commemorazione del centenario della Prima guerra mondiale.
A sottolineare la ricorrenza che sottende il programma del festival, la conferenza stampa di apertura del BITEF è stata organizzata nel caffè “Zlatna moruna” nel quale cent’anni fa fu pianificato l’attenatato di Sarajevo.
Gli spettacoli in scena, anche se dedicati al ricordo della Grande Guerra, non sono un omaggio né tantomeno un giubileo commemorativo, ma, partendo da eventi bellici, pongono domande sulla guerra da una prospettiva contemporanea. Alcune delle rappresentazioni trattano invece altre date storiche importanti emerse dal processo iniziato con la Prima guerra mondiale.
Quest’edizione propone anche la riflessione su quanto il teatro, in quanto interpretazione artistica di eventi strorici, possa essere in qualche misura espressione oggettiva e se la sua oggettività sia in fondo necessaria e per chi.
Gli spettacoli in scena quest’anno chiamano a una partecipazione attiva sia politica che sociale degli attori e del pubblico e, non essendo solo intrattenimento, mettono in scena una riflessione universale sul dialogo tra l’arte e la comunità umana.
Molti i programmi di accompagnamento al festival, tra i quali il workshop di Documentary Theatre, il programma di dibattiti presso la Facoltà di media e comunicazione dal titolo “L’archeologia della violenza nel XX secolo”e le tavole rotonde sul tema “Storia e arte, una coppia antinomica”. Ricordiamo anche il programma BITEF Film che presenta una rassegna di pellicole dedicate al tema dell’intolleranza come forma di violenza.
Particolare attenzione merita il programma di accompagnamento BITEF Polifonia, che, giunto alla 15ma edizione, è dedicato a riflessioni sulla ricerca di progetti tetrali innovativi e creativi. Il programma propone nuove tendenze e nuovi spazi teatrali in cui gli artisti lavorano insieme a gruppi di giovani in laboratori di arte e cultura, di educazione, di inlcusione e attivismo sociale. In sintonia con il tema di quest’anno, il programma propone riflessioni sul potere del teatro di esplorare la verità, anche storica, e di svelare possibili percorsi d’azione per il futuro.
Tra i numerosi workshop proposti, segnaliamo: “Il teatro per una scuola senza violenza”, il “Cirkobalkana”, workshop per i più giovani organizzato in una tenda allestita di fronte al Museo di arte contemporanea, il “Whare Tapere” in cui viene esplorata l’espressione del ritmo della musica Maori tradizionale e contemporanea. Tra le altre iniziative, il pubblico può assistere e partecipare a presentazioni di progetti teatrali, a opere di teatro partecipative, come “Shakespeare nel parco” e “Enkidu/Gilgamesh”, e di teatro della comunità come gli spettacoli del ZID Theatre di Amsterdam che porta in scena spettacoli organizzati in collaborazione con gli abitanti e i professionisti della comunità cittadina.
Il programma di BITEF Polifonia