La nuova udienza in merito fissata per il 2 ottobre dopo che i rappresentanti della Zastava kamioni non si sono presentati affermando di non aver ricevuto in tempo la convocazione.
La multinazionale bergamasca Brembo ha richiesto la messa in bancarotta della Zastava kamioni a seguito di un debito per forniture non pagate pari a 113,963 euro, cui si aggiungono i costi del procedimento legale per 384,000 dinari. La Brembo si è risolta a questo passo dopo aver verificato l’impossibilità della ditta serba a saldare il debito poiché essa ha i conti correnti bloccati da 528 giorni a fronte di debiti per 817 milioni di dinari. La richiesta di pagamento della Brembo fu accolta e resa esecutiva da una sentenza del 2006 del tribunale di Kragujevac ma non è stata mai eseguita perché nel frattempo la legge sulle privatizzazioni ha inserito la Zastava kamioni tra le aziende di importanza strategica che fruiscono della protezione legale verso i creditori. Tuttavia il 30 dicembre scorso la Zastava kamioni è stata cancellata dalla lista delle imprese di importanza strategica.
La protezione legale concessa dallo Stato serbo verso i creditori non valeva per i debiti verso i lavoratori che non avevano ricevuto i salari, per cui l’anno scorso molti dipendenti dell’azianda hanno intrapreso azioni legali per vedersi pagare gli stipendi arretrati e l’azienda ha iniziato a vendere macchinari e capannoni di quella che una volta era una grande realtà nella produzione di veicoli commerciali e da lavoro.
Il prossimo provvedimento metterà la parola fine alla società di Kragujevac, dopo che lo scorso inverno lo Stato serbo ha concesso un ulteriore programma sociale per incentivare le dimissioni dei lavoratori rimanenti, di cui sono rimasti oggi solo sei.
(RTV, 20.08.2016)