La Banca Mondiale ha annunciato che il Consiglio di Amministrazione esecutivo ha approvato un prestito alla Serbia equivalente a 50 milioni di dollari per un Progetto di energia pulita ed efficienza energetica rivolto ai cittadini.
“Per aiutare la Serbia a raggiungere i suoi obiettivi strategici, decarbonizzare l’economia e coinvolgere più cittadini nella transizione energetica, il Consiglio di amministrazione della Banca mondiale ha approvato un prestito di 50 milioni di dollari per un progetto di energia pulita ed efficienza energetica”, si legge nel comunicato.
Si aggiunge che il progetto mira a contribuire al risparmio energetico e fornire ai cittadini un maggiore comfort e case più calde, attraverso investimenti in soluzioni pulite ed efficienti per il riscaldamento e l’installazione di sistemi di pannelli solari sul tetto, che portino all’abbandono dei combustibili fossili che inquinano l’aria.
“Il settore dell’edilizia abitativa in Serbia ha un grande potenziale, non sfruttato, per migliorare l’efficienza energetica perché le famiglie rappresentano circa 1/3 del consumo finale di energia della Serbia e circa 3/4 dell’energia che usano per il riscaldamento”, ha affermato Nicola Pontara, direttore in Serbia per la Banca mondiale.
Lo stesso ha stimato che gli investimenti necessari per aumentare l’efficienza energetica, soprattutto nelle case monofamiliari dove vive il maggior numero di cittadini a basso reddito, porteranno significativi benefici sociali, economici e ambientali. Si prevede che durante i cinque anni del progetto, l’investimento nel riscaldamento sostenibile raggiungerà 25.000 famiglie. Circa 2.500 famiglie più vulnerabili riceveranno sostegno attraverso “sovvenzioni aggiuntive” per l’inclusione sociale e a 3.000 famiglie dovrebbe essere permesso di smettere di utilizzare le tradizionali forme di riscaldamento con combustibili solidi.
L’installazione di pannelli solari sul tetto dovrebbe aumentare di 4 megawatt la capacità totale installata dell’impianto da fonti di energia rinnovabile. Nell’ambito del progetto, la priorità degli investimenti saranno le case unifamiliari, che spesso non sono adeguatamente isolate e, soprattutto nelle zone rurali, quelle che utilizzano per il riscaldamento camini a carbone e a legna, anche se meno efficienti e più inquinanti. Nelle aree urbane, il 60% delle famiglie che non hanno accesso al riscaldamento centralizzato o teleriscaldato si riscalda con la legna e il 15% con il carbone.
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