Kopaonik Business Forum: il punto sulle riforme in Serbia

Le riforme hanno contribuito a portare un po’ di prosperità in Serbia: su questo i partecipanti ad una delle tavole rotonde tenutesi presso il 24° Kopaonik Business Forum sono stati concordi.

Tuttavia, sono emersi punti di disaccordo in relazione al ritmo e all’importanza delle ulteriori riforme necessarie per la conclusione del processo di risanamento delle finanze pubbliche, della situazione attuale dell’economia serba e per il miglioramento del tenore di vita delle persone in Serbia.

“Se un anno di successo può essere definito una coincidenza, altrettanto non può essere detto per due o anche tre anni consecutivi. La Serbia ha scelto di rimanere sul sentiero della crescita sostenibile. Per esempio, i risparmi in valuta estera dei cittadini serbi nel gennaio di quest’anno hanno superato i 9 miliardi di euro”, ha spiegato la Governatrice della Banca Nazionale di Serbia, Jorgovanka Tabakovic, presente al Forum.

Il Ministro delle Finanze serbo, Dusan Vujovic, ha puntualizzato che, negli ultimi due anni, le riforme in Serbia hanno contribuito a far registrare risultati molto migliori del previsto: “Ho letto attentamente il rapporto del Fondo Monetario Internazionale. La Serbia ha registrato una crescita economica costante. Il nostro Paese mostra un aumento stabile della performance fiscale a lungo termine”. Vujovic ha aggiunto che la crescita per quest’anno è stimata tra il 3% e il 3,5%.

Il Ministro delle Finanze ha inoltre osservato che il debito pubblico è stagnante e che è realistico aspettarsi che, entro il 2020, la sua quota nel PIL nazionale si assesterà in linea con gli indicatori del Trattato di Maastricht, vale a dire al 60% del PIL.

Parlando dell’aumento di pensioni statali e degli stipendi dei funzionari pubblici, il Ministro delle Finanze ha precisato che il Governo attenderà la conclusione dei tre anni di accordo con il Fondo monetario internazionale (il 31 dicembre) e, successivamente, valuterà se le condizioni sono appropriate per un aumento delle pensioni e stipendi.

D’altra parte, il Presidente del Consiglio fiscale, Pavle Petrovic, si è espressa in modo molto critico sui risultati delle riforme di consolidamento fiscale corrente.

“In un primo momento, l’accordo con il Fondo monetario internazionale prevedeva il taglio di 75.000 dipendenti pubblici. Il Consiglio Fiscale ha, sin da subito, sostenuto che si trattava di una mossa ingiustificabile. Sebbene 24.000 dipendenti pubblici con assunzione a tempo indeterminato siano stati licenziati negli ultimi due anni, 7.000 nuovi sono stati assunti attraverso contratti di servizio. Questa non è una vera riforma. Questo è controproducente”, ha aggiunto Petrovic.

L’implementazione dell’e-government è una delle priorità del governo serbo, ha sottolineato Ana Brnabic, Ministra della Pubblica Amministrazione e delle autonomie locali, presso il Business Forum Kopaonik. Partecipando come relatrice alla discussione sul processo di digitalizzazione, la Ministra ha anche fatto notare che, nonostante le migliori intenzioni, la Serbia è ancora in ritardo di 15 o 20 anni, in termini di attuazione della governance elettronica.

(Vecernje Novosti, 07.03.2017)

http://www.novosti.rs/vesti/naslovna/ekonomija/aktuelno.239.html:653734-Povecanje-plata-i-penzija-2018

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