“Il dialogo tra Belgrado e Pristina non sarà gravato ulterioramente da parte serba”, ha valutato il ministro senza portafoglio incaricata per l’integrazione europea Jadranka Joksimovic rispondendo alla domanda se l’annuncio dell’accusa kosovara di genocidio avrà qualche effetto sulle trattative per la normalizzazione dei rapporti tra il Kosovo e la Serbia.
La Joksimovic ha precisato che “il dialogo a Brusseles non è un processo facile e non dovrebbe essere gravato ulterioramente”.
“L’annuncio di questa accusa è completamente inutile e non contribuisce a rafforzare la fiducia nel processo di normalizzazione dei rapporti tra la Serbia e il Kosovo”, ha detto il ministro per l’integrazioei europea, Jadranka Joksimovic.
Il gruppo parlamentare del partito di Hashim Tachi ha presentato la richiesta per l’apporovazione della “Risoluzione sul genocidio serbo durante i conflitti del 1999 in Kosovo”. Con questo documento, il partito di Tachi annuncia concretamente l’avvio del processo contro Belgrado di fronte al Tribunale Penale Internazionale all’Aia.
“Penso che l’accusa kosovara di genocidio non avrà successo, visto che non l’hanno avuto neanche quella croata e quella bosniaca. Il procedimento legale è un labirinto per il quale la parte kosovara non è pronta”, ha valutato l’analista e consulente del primo ministro albanese, Shkelzen Maliqi, aggiungendo che il dialogo a Brusseles è condizionato dagli interessi superiori.
(Danas, 03.04.2015.)