“Penso che Nebojša Stefanović non abbia il potere di sostituire con successo Vučić, e c’è agitazione all’interno del partito e credo che la stella di Vučić si vada oscurando”. È quanto afferma per “Danas” Johanna Deimel, analista tedesca indipendente, commentando le affermazioni su “Kommersant” di un giornalista russo sui rapporti tra l’Occidente e il Presidente della Serbia.
Secondo lei le accuse penali di Vucic contro se stesso sono “molto preoccupanti”. “Penso sia soprattutto un segno del suo profondo disprezzo per la giustizia. Quanto è arrogante e presuntuoso. Ha l’impressione di sentirsi intoccabile e sfida i suoi presunti nemici della criminalità organizzata a prendere una posizione pubblica. Allo stesso tempo, dobbiamo stare attenti perché Vučić utilizza anche ciò che i portali di ricerca come KRIK e BIRN pubblicano per i suoi “giochi sporchi”, anche se questa è la mia impressione dall’esterno”, afferma la Deimel.
“Basta guardare cosa sta succedendo nella vicina Bulgaria, come sono stati svelati nelle scorse settimane scandali legati a intercettazioni, corruzione e nepotismo, che fanno seguito ai già noti scandali a cui è legato l’ex Premier Borisov. Il governo di transizione rivela questi scandali quasi ogni giorno, il che significa che c’è una debole tolleranza e sostegno per tali politici nella regione”.
“Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro personaggi molto importanti in Bulgaria, che devono fungere da “allarme” per Vučić, tenuto conto del fatto che dalla fine di settembre Angela Merkel (cancelliera tedesca) e una delle sostenitrici della “realpolitik”, non sarà più al potere e, a giudicare da tutto ciò che hanno mostrato i sondaggi di opinione fino ad ora, si formerà una nuova coalizione di governo in cui i Verdi avranno quasi sicuramente un ruolo importante”, sottolinea la Deimel.
La Deimel aggiunge che i Verdi tedeschi hanno dichiarato nel loro programma elettorale che “costantemente sosterranno sanzioni in conformità con il meccanismo dello stato di diritto, e che i diritti umani sono tra i loro principi fondamentali, compreso il divieto di telecamere di videosorveglianza che riconoscono i volti delle persone, come quelli che Vucic ha già comprato dalla Cina e che usa ampiamente”.
Quindi, per Vučić starebbe cambiando la direzione in cui “soffia il vento”, ed è possibile, che “presto un forte vento gli arrivi proprio in faccia”, conclude l’analista.
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