Secondo l’EECFA (Eastern European Construction Forecasting Association), il mercato delle costruzioni in Serbia registrerà un calo sia quest’anno che il prossimo, e il pericolo maggiore per i costruttori serbi è la perdita di investimenti privati.
“Si nota che gli investimenti diretti esteri nel settore delle costruzioni sono diminuiti significativamente nel corso di quest’anno, principalmente a causa della cautela degli investitori quando si tratta di progetti a lungo termine in circostanze così instabili, e soprattutto in una situazione in cui la posizione della Serbia nel conflitto economico tra l’UE e la Russia è indefinita e piuttosto incerta”, si legge nel rapporto EECFA.
Anche gli investimenti privati degli investitori nazionali sono in calo, a causa dell’incertezza economica, dell’aumento dei tassi di interesse e dei costi imprevedibili.
A differenza della Slovenia e della Croazia, che, nonostante le circostanze globali estremamente instabili, riusciranno a ottenere un aumento dell’attività edilizia di circa il 4 percento in questo e nel prossimo anno, la Serbia dovrebbe registrare un calo del settore edile del 6,7 percento nel 2022 e nel 2023. .
D’altra parte, gli investimenti pubblici nell’edilizia non stanno diminuendo, nonostante le enormi incertezze economiche. Questo segmento di mercato sarà sicuramente il maggior sostegno per l’industria delle costruzioni anche il prossimo anno.
“La crescita dei prezzi potrebbe influire negativamente sui futuri contratti e sul volume dei progetti infrastrutturali, se l’inflazione continuerà a salire con un ulteriore calo dell’attività economica”, si legge nel rapporto.
Quest’anno, le attività di costruzione sono diminuite del 7,6% nel secondo trimestre e il PIL del 6,7% su base annua.
(Nova Ekonomija, 27.12.2022)
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