Grazie ad accordi precedentemente concordati, la riduzione degli investimenti in Serbia nel corso del 2020 è la metà inferiore rispetto alla media mondiale. Gli investimenti globali sono infatti scesi a livelli senza precedenti dagli anni ’90. L’anno scorso sono entrati in Serbia 3 miliardi di euro di investimenti diretti esteri e l’afflusso netto è stato di 2,9 miliardi di euro.
Nel solo quarto trimestre l’afflusso ha raggiunto quota 1,2 miliardi, anche se una buona parte, 400 milioni di euro, è derivata dalla cessione della “Komercijalna Banka”, conclusa all’inizio dello scorso anno. E con questi quasi 3 miliardi, gli investimenti nel 2020 hanno registrato un calo del 20% rispetto al 2019.
D’altra parte, questo calo è un risultato eccezionale, considerando che gli investimenti diretti esteri sono diminuiti fino al 42% a livello globale.
Secondo l’UNCTAD, gli IDE sono scesi da 1,5 trilioni nel 2019 a 859 miliardi di dollari lo scorso anno. Un livello così basso di flussi di investimenti globali non si osservava dagli anni ’90 ed è inferiore di circa il 30% rispetto al periodo successivo alla crisi finanziaria globale del 2008-2009.
I maggiori investimenti al mondo sono arrivati in Cina: 163 miliardi di dollari, rispetto ai 134 miliardi negli Stati Uniti, e questo Paese ha persino registrato una crescita degli IDE del 4% nel 2020.
L’UNCTAD è pessimista anche sugli investimenti di quest’anno e, a causa dell’incertezza relativa alla pandemia, stima un ulteriore calo dal 5 al 10%. Uno dei motivi è che i Paesi meno sviluppati avranno meno fondi per attirare gli investitori a causa dell’elevato indebitamento per combattere il coronavirus.
Negli ultimi anni la Serbia si è imposta come una seria destinazione per gli investimenti esteri diretti a livello regionale. Secondo l’Agenzia per lo sviluppo della Serbia, dal 2007 sono arrivati nel Paese 31 miliardi di euro. Dopo il record di 3,6 miliardi nel 2019, gli investimenti hanno raggiunto i 2,9 miliardi l’anno scorso.
L’intera regione balcanica sta andando abbastanza bene, considerando che il calo degli IDE nell’Europa sudorientale è stato del 28%, due volte e mezzo inferiore rispetto al livello europeo. La domanda è se questa tendenza continuerà.
https://www.danas.rs/ekonomija/globalna-ulaganja-pala-na-nivo-nevidjen-jos-od-devedesetih/
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