La rivista Economist ha recentemente pubblicato una lista delle città con le migliori condizioni di vita, secondo la quale Belgrado è in fondo all’Europa con 69 punti, insieme a Sofia, Baku e Bucarest.
La classifica e la panoramica sulla vivibilità dell’Economist Intelligence Unit quantificano le sfide che possono essere poste allo stile di vita di un individuo in 173 città del mondo. A ogni città viene assegnato un punteggio per oltre 30 fattori qualitativi e quantitativi in cinque grandi categorie: stabilità, sanità, cultura e ambiente, istruzione e infrastrutture.
Il professor Ivan Simic, della Facoltà di Architettura di Belgrado, commenta la classifica di Belgrado e afferma che le ragioni per cui Belgrado è stata classificata così in basso sono la scarsa qualità dell’aria/clima, la qualità della rete di trasporto, i trasporti pubblici e l’approvvigionamento idrico. Anche il tasso di mortalità della popolazione è uno dei fattori considerati.
Tra le soluzioni alla scarsa valutazione ambientale della capitale, il professor Simic vede l’introduzione del cosiddetto indice ambientale, come a Berlino, Malmo e Londra, un parametro obbligatorio che, in combinazione con l’indice edilizio, può proteggere e sviluppare efficacemente l’infrastruttura verde di Belgrado. Aggiunge che è piuttosto preoccupante che, dal 2010 a oggi, Belgrado abbia perso il 25% delle sue superfici verdi.
Le città meglio classificate, secondo l’indice di vivibilità dell’Economist, sono Vienna, con 99,1 punti, Copenhagen con 98 punti e Zurigo con 96,3 punti.
(Nova Ekonomija, 02.11.2022)
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