Incidenti durante Serbia-Albania: chi ha fatto volare il drone?

Ieri sera la partita di calcio tra Serbia e Albania, valida per le qualificazioni alla fase finale del prossimo campionato europeo, è stata sospesa al 41esimo minuto a causa degli incidenti scoppiati dopo che un drone con la bandiera della “Grande Albania” era atterrato in campo. Ma da dove arrivava il drone?

A telecomandare il drone sarebbe stato Olsi Rama,  fratello del primo ministro albanese Edi Rama, che avrebbe operato indisturbato dalla tribuna Vip dello stadio. Rama è stato tenuto per 40 minuti in stato di fermo dalla polizia serba e  rilasciato dopo aver mostrato il suo passaporto americano. Olsi Rama ha lavorato dal 1993 al 1997 per l’Open Society Foundation for Albania, finanziata dalla fondazione di George Soros, per poi trasferirsi nel 1997 negli Stati Uniti, dove ha ottenuto la cittadinanza statunitense.

I politici serbi oggi si interrogano sugli obiettivi della provocazione. Il ministro dello sport Vanja Udovicic dichiara che si è trattato di una “provocazione inaccettabile e perfida da parte di estremisti albanesi”.

Il ministro degli esteri Ivica Dacic ha detto che si tratta di qualcosa mai accaduto su un campo di calcio ed evidentemente pianificato per tempo. “Per me la questione centrale è quale sarà la reazione dell’Unione europea e dell’UEFA, perché se qualche serbo avesse sventolato la bandiera della “grande Serbia” a Tirana o a Pristina questo fatto sarebbe subito stato messo in discussione all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il fatto che poi era presente il fratello del primo ministro albanese rende la vicenda ancora più controversa. Tutto va in una dimensione politica e diventa una provocazione di natura politica. La Serbia non può essere accusata dell’interruzione della partita”, ha concluso Dacic.

Il ministro del lavoro Aleksandar Vulin ritiene che l’incidente sia stato dettagliatamente preparato: “Sono certo che l’incidente è stato attentamente architettato per mostrare al mondo che la Serbia è un paese ad alto rischio, insicuro e incapace di accogliere visitatori da tutto il mondo”. Vulin ha anche espresso l’idea che l’incidente sia in qualche modo collegato all’arrivo domani di Vladimir Putin a Belgrado.

L’analista politico Dragomir Andjelkovic ha dichiarato che quanto accaduto ieri notte coinvolge il governo albanese e alcuni centri di potere in Unione europea.

Un’altra prospettiva

Qualche settimana fa, il 5 ottobre, un drone all’apparenza uguale a quello che ha sventolato la bandiera della “Grande Albania” durante la partita Serbia-Albania veniva fatto volare all’incrocio tra via Cara Dusana e via Venizelozova a Belgrado. Il Serbian Monitor ne ha fatto alcune foto che propone ai suoi lettori. E’ possibile ipotizzare che la provocazione sia stata architettata in Serbia da gruppi di tifosi estremisti ipernazionalisti, gli stessi che provocarono gli incidenti e la successiva sospensione della partita Italia-Serbia a Genova nel 2010, evento che vide protagonista anche quella volta il capo ultrà Ivan (il Terribile) Bogdanov?.

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Il drone che ha sorvolato lo stadio ieri sera

 

 

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Il drone che sorvolava l’incrocio tra via Cara Dusana e via Venizelozova il 5 ottobre

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