Neanche il miglior ottimista potrebbe vedere il bicchiere mezzo pieno per quanto riguarda la situazione degli acquedotti in Serbia. Quasi la metà degli acquedotti non ha le capacità per fornire l’acqua potabile. L’anno scorso su 155 acquedotti comunali controllati, 68 non rispettavano i requisiti fisico-chimici o microbiologici.
Gli esperti dell’Istituto di sanità “Dr Milan Jovanovic Batut” hanno analizzato un numero d acquedotti comunali doppio rispetto al 2013. Però, il numero degli acquedotti fuori funzione rimane uguale, anzi è aumentato.
La regione con l’acqua potabile di peggiore qualità è Vojvodina. Qui, solo 7 su 42 acquedotti comunali funzionano. Quasi la metà di essi non risponde alle condizioni microbiologiche e fisico-chimiche.
Nella Serbia centrale, un terzo di acquedotti è fuori funzione, il che è un risultato accettabile rispetto alla situazione nel nord della Serbia.
Però, neanche uno che vive in una parte della Serbia, nella quale gli acquedotti funzionano piuttosto bene, potrebbe utilizzare tranquillamente l’acqua potabile. Gli acquedotti considerati funzionanti sono anche quelli che non hanno avuto oltre 5% dei campioni microbiologici non validi oppure quelli che non hanno oltrepassato il 20% dei campioni fisico-chimici non validi.
La cattiva situazione dell’acqua potabile in Serbia viene confermata anche dalla seconda relazione dell’Istituto Batut. Solo un terzo, cioè 92 su 287, dei bacini in Serbia in cui si fa il trattamento dell’acqua sono validi. Uno degli esempi recenti è il caso del lago Vrutci vicino a Uzice, il quale è stato proclamato pericoloso a causa della crescita delle alghe. Successivamente, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha scoperto che questo lago è stato inquinato da cadmio e mercurio, considerati le sostanze pericolose prioritarie.
E’ vero che in Serbia i sistemi per il filtraggio dell’acqua potabile possiedono tecnologie adeguate, però non si sa se siano davvero funzionanti. In Serbia negli acquedotti si investe tre euro per cittadino, rispetto all’Europa dove si investe 70 euro su un cittadino. Proprio per questo in alcuni parti del paese non c’è acqua potabile sufficiente, mentre dei guasti negli acquedotti non se ne parla neanche.
Durante le analisi ordinarie degli acquedotti in Serbia non vengono esaminate tutte le sostanze tossiche e cancerogene, però questo non si fa neanche nei paesi sviluppati, visto che ce ne sono tante. I parametri che vengono analizzati sono uguali come quelli che si analizzano nell’Unione europea.
(Politika, 12.06.2015.)