In Serbia sono registrate circa 1000 società off-shore

In Serbia sono registrate oltre 1000 società i cui titolari risiedono in celebri paradisi fiscali, da Cipro alle Isole Vergini, passando per le Isole Marshall e Panama.

Secondo i dati dell’Agenzia per i Registri Commerciali, il numero di queste entità societarie è in crescita e al primo posto risultano quelle registrate da soggetti ciprioti. Esattamente si contano 785 società con titolari e fondatori residenti a Cipro, quindi 147 dalle Isole Vergini e 19 dalle Sejchelles.

Non si puà stimare con certezza quanto perda ogni anno lo Stato serbo in mancati incassi fiscali ma, sulla base dei dati 2011, queste imprese non dichiaravano al fisco serbo circa 3 miliardi di euro. “Le società off-shore possono essere d’aiuto nel pagare meno tasse e superare altri vincoli all’attività economica. Si può ritirare contante da esse senza limitazioni, trasferire fondi ad altre società, comprare imprese e condurre accordi commerciali. Aprire società off-shore dipende anche dalla volontà di nascondere il reale proprietario, e questo a costi contenuti. Il proprietario di queste società non paga poi la tassa sugli utili da capitale del 20%”, dichiara un anonimo molto introdotto nel settore, il quale evidenzia pure come l’ingresso di Cipro in Unione europea abbia ridotto l’apertura di società sull’isola.

Milan Kovacevic, consulente per gli investimentiesteri, ritiene che la Serbia potrebbe trattenere una buona parte degli incassi che perde a causa dei paradisi fiscali se semplificasse gli obblighi legati alle attività economiche: A Cipro inviate e ricevete pagamenti senza documentazione, mentre in Serbia essa è obbligatoria sia in entrata che in uscita”.

Blic, 12.10.2015)

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