In Serbia scompaiono 30.000 ettari di terra arabile all’anno

Urbanizzazione, costruzione di infrastrutture e miniere distruggono ogni anno dai 6.000 ai 30.000 ettari di terra arabile, accusa Zoran Knezevic, direttore dell`Ufficio per le Risorse Agricole. E aggiunge che è necessaria una corretta pianificazione per salvaguardare questa risorsa naturale.

Alla tavola rotonda sullo stato e sulla fertilità dei terreni agricoli in Serbia, Knezevic ha sottolineato come la qualità dei terreni in Serbia sia generalmente buona, ma che è necessario adottare misure atte a prevenire il loro degrado al più presto. Devono essere prese misure per prevenire l`erosione, per regolare il corso dei fiumi, per creare cinture di sicurezza intorno ai terreni, nonché per controllare l`impatto umano, cioè per punire adeguatamente chi inquina.

Ha aggiunto che che la nuova legge sui terreni agricoli, in fase di preparazione, presenterà normative in linea con le norme europee per impedire la conversione dei terreni agricoli in terreni fabbricabili e per salvaguardare la qualità del terreno.

Il direttore dell`Istituto per la Difesa del Suolo, Sboljub Maksimovic, ha avvertito di come in Serbia una grande percentuale di terreno non sia coltivato, per esempio nella Serbia centrale rimane inutilizzato il 12% dei terreni agricoli. Ha spiegato ancora Maksimovic che per legge la terra arabile deve essere coltivata, ma che finora nessuno ha fornito risposte sul perché esistono terreni incolti. In futuro si dovrà perseguire questa incuria, così come si perseguiranno coloro che non si preoccupano della qualità del suolo. La legge contiene tutte le norme, ma non vengono rispettate, ha concluso Maksimovic.

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