I risultati preliminari di uno studio medico-scientifico sull’incidenza dei tumori maligni nei bambini di età compresa tra 1 e 18 anni, mostrano un aumento dell’incidenza di queste malattie, in particolare di malattie maligne del sangue nei bambini dai 5 ai 9 anni – ha affermato il presidente della Commissione parlamentare per le inchieste sulle conseguenze del bombardamento della NATO in Serbia, Darko Laketic.
Laketic ha dichiarato per il quotidiano Politika che lo studio si è basato sulla ricerca condotta in collaborazione con l’Istituto “Milan Jovanovic Batut”, ancora in corso e che quelli erano i primi risultati che sono stati inviati a tutti i parlamentari serbi ancora a dicembre.
Egli afferma che da questi primi resultati si è concluso che “i bambini oggetto dello studio sono stati esposti a qualche tipo di sostanza velenosa, e dal momento che tanti veleni sono stati rilasciati nell’ambiente durante i bambardamenti del 1999, non è stato difficile indovinare la fonte”.
“Lo studio riguarda principalmente l’incidenza di tumori maligni, i cosiddetti tumori ectodermici nei bambini di età compresa tra 1 e 5 anni, quindi l’incidenza di malattie del sangue maligne nei bambini da 5 a 9 anni e l’incidenza di tumori cerebrali nei bambini di 9 anni 18”, spiega Laketic.
“L’uranio impoverito è solo la punta dell’iceberg. Durante il bombardamento, i piraleni delle sottostazioni elettriche, che sono forse i più potenti agenti cancerogeni, sono stati rilasciati nel terreno, così come i benzeni e varie altre tossine a causa del bombardamento delle fabbriche di vernici e raffinerie”, ha aggiunto Laketic.
Ha continuato dicendo che la relazione preliminare non sarebbe stata tema di dicussione e che lo studio è stato inoltrato a tutti i parlamentari serbi in modo da poter conoscere il lavoro della Commissione e i primi risultati.
“Sono disposto a prendere tutti i suggerimenti dai deputati”, ha detto Laketic, aggiungendo che, sfortunatamente, nessuno dei parlamentari lo ha ancora chiamato.
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