La società Ozon Ekspres, con sede a Belgrado, avrà a disposizione 498.500 dinari, forniti dalla città di Belgrado, da investire per l’acquisto di una macchina da stiro professionale Hagspiel. La lavanderia, situata nel quartiere di Palilula, è l’unica società per la quale sono stati approvati i fondi messi a disposizione dal bando pubblico per il sostegno allo sviluppo dell’imprenditoria femminile.
La città ha riservato un totale di 5 milioni di dinari da destinare, attraverso bando pubblico, al miglioramento e all’espansione delle capacità produttive con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese di proprietà di donne. Ventinove sono state le candidature pervenute. Il Segretariato per l’Economia ha specificato che non sono state considerate le candidature pervenute incomplete o irregolari, e che non è stato reso possibile modificare la documentazione incompleta. Una sola offerta è risultata idonea secondo il regolamento. La partecipazione al bando, inoltre, è stata accordata solo a micro, piccole e medie imprese di cui sono proprietarie imprenditrici per una quota minima almeno del 60%.
Dal momento che una sola candidatura si è rivelata valida, il Segretariato per l’Economia diramerà un nuovo bando al fine di utilizzare pienamente l’importo previsto, a seguito del completamento delle procedure richieste.
La sostenibilità dell’imprenditoria femminile
La partecipazione delle imprenditrici in Serbia corrisponde alla media europea di circa il 30%, mentre il tasso con cui vengono liquidate le imprese di proprietà di donne è leggermente superiore, intorno al 47%, ed è in gran parte un riflesso dei problemi che le donne imprenditrici devono affrontare, inizialmente nella costituzione e successivamente nel mantenimento di una impresa. Per questo motivo, risulterebbero necessari programmi di sostegno all’imprenditorialità femminile.
L’Associazione delle Imprenditrici della Serbia si dichiara d’accordo con tale orientamento. Considerando che la maggior parte delle imprese di proprietà di donne sono micro-imprese, i fondi ricevuti possono aiutare a risolvere un problema (comprare una parte delle attrezzature, riprogettare un prodotto o il sistema di imballaggio), ma tali programmi non rappresentano una soluzione per esigenze di sviluppo maggiori.
La mancanza di fonti di finanziamento è stata a lungo percepita come uno degli ostacoli fondamentali per l’ulteriore sviluppo dell’imprenditoria femminile. Considerando che molte aziende si trovano ad affrontare il problema del rifinanziamento dei prestiti e che questo mette spesso mette in discussione la sopravvivenza delle imprese che operano da più di 10 anni, l’Associazione ritiene che nuovi programmi dovrebbero essere elaborati per garantire la continuità delle attività delle aziende, e determinare eventualmente ulteriore sviluppo e stimolare l’occupazione.
“Di vitale importanza sarà la nuova legge sulla micro-finanza in fase di preparazione, che dovrebbe consentire l’ottenimento dei fondi necessari a condizioni più favorevoli per tutte quelle aziende che sono sotto il radar delle banche commerciali. I micro-prestiti possono anche raggiungere la somma di 25.000 euro, che consente l’acquisto di una macchinario per la produzione, l’adattamento di un impianto o il pagamento di qualsiasi cosa che potrebbe fungere da incentivo per migliorare il business”, spiega la Presidente dell’Associazione, Sanja Popovic Pantic.
La Presidente aggiunge che sussidi governativi sono molto spesso inferiori a questi importi, ma anche che, nonostante questo, possono rivelarsi utili in certi momenti durante la fase di sviluppo. Tuttavia non è realistico sperare che possano avere un impatto positivo sul progresso del settore delle PMI o sull’occupazione.
“Tali programmi dovrebbero sempre essere associati a misure di politica finanziaria, dal momento che è più facile produrre gli effetti desiderati attraverso la sinergia. Purtroppo, questa combinazione non rappresenta in Serbia la norma, ed è per questo che le buone intenzioni non producono risultati reali, in quanto solo parziali”. In ogni caso, viene sottolineato che un numerosi e validi programmi di sostegno all’imprenditorialità sono stati avviati dall’inizio del 2016, sostenendo sia la nascita di start-up che lo sviluppo di aziende che hanno bisogno di ulteriori incentivi.
Aiuti non finanziari
Al fine di stimolare l’empowerment economico delle donne e per permettere loro di acquisire familiarità con i vari programmi di sostegno finanziario disponibili, sette workshop denominati “Supporto all’Imprenditoria Femminile” (a Zrenjanin, Uzice, Leskovac, Kraljevo, Sabac, Zajecar e Sombor) sono state organizzati dall’inizio del 2016.
Le riunioni organizzati dalla Camera di Commercio della Serbia in collaborazione con l’Associazione delle Imprenditrici della Serbia, dal Fondo di sviluppo della Repubblica di Serbia e dall’Agenzia per lo sviluppo della Serbia hanno visto la partecipazione di più di 400 imprenditrici, il che dimostra che ugualmente utili risultano essere programmi di aiuto di tipo non finanziario e programmi di formazione. Ciò è confermato dal fatto che il 66% delle imprenditrici in Serbia decidono di avviare un’attività non per necessità, e che il 34% intraprendono questa strada per sfide imprenditoriali o per affinità personali, mentre nei paesi dell’UE si verifica il contrario.
(eKapija, 31.08.2016)
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