La Serbia dovrebbe velocizzare le attività per la realizzazione del gasdotto Nis-Dimitrovgrad attraverso l’avvio del processo di riforma di Srbijagas: questa la conclusione dell’incontro tra i rappresentanti del Ministero dell’Energia e quelli della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
Il direttore della BERS per l’Europa Centro-orientale, Jean-Marc Peterschmitt, e il Viceministro Dejan Trifunovic hanno discusso del progetto, concludendo che la costruzione del gasdotto è fondamentale al fine di dotare il mercato serbo di un altra condotta di fornitura e per il rafforzamento della sicurezza energetica del Paese.
L’opera, lunga 180 chilometri e del valore di 120 milioni di euro, è stata concordata bilateralmente dalla Serbia e dalla Bulgaria: quest’ultima ha ricevuto una donazione della UE per le proprie spese, mentre alla Serbia è stato accordato un prestito da parte della BERS nel 2010, ma il Paese non ha adempiuto a tutte le condizioni richieste dalla banca e i soldi non hanno potuto essere completamente usati. Condizione principale per l’erogazione del resto del prestito è che venga avviato il processo di riforma della società pubblica Srbijagas.
(11.03.2014)