Immigration ban: ripercussioni anche sulla Serbia

L’Immigration ban, ordine esecutivo firmato dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che vieta temporaneamente ai cittadini provenienti da sette paesi con popolazione a maggioranza musulmana di entrare negli Stati Uniti, colpisce anche la Serbia.

Precisamente, l’Immigration ban di Trump verrà applicato alle persone che volano a New York con Air Serbia il lunedì, giovedì e venerdì. La compagnia serba conferma che il divieto era già in vigore per il volo di ieri, il primo giorno dopo l’entrata in vigore dell’ordine esecutivo.

“Air Serbia sta cooperando con la Customs and Border Protection Agency per garantire che la nostra compagnia aerea sia conforme ai limiti della nuova politica di immigrazione degli Stati Uniti, entrata in vigore durante il fine settimana. Quando possibile, Air Serbia cambierà le prenotazioni di biglietti, o compenserà i passeggeri in linea con la nuova politica aziendale”, comunica Air Serbia.

“I passeggeri che verranno coivolti da questo nuovo sviluppo possono contattare gli agenti di viaggio Air Serbia che hanno prenotato il loro biglietto, qualora volessero cambiare il loro volo”, spiega la compagnia, che consiglia inoltre ai passeggeri di contattare l’Ambasciata degli Stati Uniti in Serbia, o visitare il sito web della Customs and Border Protection Agency per ottenere maggiori informazioni.

Vladimir Petronijevic, dal Gruppo 484, sostiene che l’Immigration ban viola i postulati delle leggi e convenzioni internazionali, nonché gli accordi internazionali in precedenza sottoscritti.

“Ciò che questo ordine esecutivo dimostra è l’intenzione degli Stati Uniti di fare marcia indietro rispetto agli obblighi internazionali”, afferma Petronijevic, il quale menziona anche le domande di rinuncia volontaria delle green card che il personale aeroportuale ha offerto ai cittadini dei paesi a maggioranza musulmana, colpiti dal divieto.

(Blic, 31.01.2017)

http://www.blic.rs/vesti/politika/trampova-zabrana-ulaska-u-sad-stigla-i-do-srbije/31beq6c?ref=fbblic

Foto di copertina: Olivier Douliery-Pool/Getty Images

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