A novembre entreranno in vigore i tagli a pensioni e salari pubblici, visto che il provvedimento entrerà in vigore alcune settimane dopo che passerà in parlamento la revisione del bilancio statale, prevista per la metà di ottobre.
Intervistato dalla televisione Prva TV il ministro delle finanze Vujovic ha dichiarato che è necessario procedere a emendare varie leggi prima di rendere effettive le misure di risparmio che riguardano le pensioni e gli stipendi statali: “Si tratta di passaggi complessi perché abbiamo deciso di procedere a tagli progressivi e non lineari per far gravare i risparmi sui redditi più alti”.
“Nel corso del dibattito parlamentare avremo modo di discutere anche la sostanza delle misure strutturali che troveranno posto nella legge di bilancio del 2015. Abbiamo bisogno di un approccio più ampio ai problemi e non di divisioni partigiane”. Alla domanda su fino a quando queste misure di risparmio dureranno, Vujovic ha risposto di aver pianificato per il 2016 un incremento delle entrate dello Stato capace di finanziare un incremento dei salari nell’istruzione e nella sanità. “Quanto riusciremo a fare per incrementare le entrate, far crescere gli investimenti, aumentare la produzione industriale finirà per consentire un incremento degli stipendi. Questo è previsto nel 2016, ma se non ci riusciremo ci ritroveremo nella situazione attuale”.
Secondo Vujovic le pensioni inferiori a 25.000 dinari non verranno toccate, una pensione da 26,000 dinari al mese subirà un taglio di 220 dinari, una pensione di 30.000 vedrà 1100 dinari in meno, una pensione di 40.000 dinari si ritroverà con 3300 dinari in meno. Le pensioni più alte subiranno un taglio compreso tra il 12 e il 15% mentre i salari compresi tra i 25.000 e i 100.000 dinari in percentuale perderanno il 10%.