Il sindaco di Belgrado, Zoran Radojicic, non ha fatto eseguire la decisione del Commissario per l’informazione di rilevanza pubblica, di informare il Consiglio anti-corruzione se ha stipulato un contratto tra Belgrado e la Serbia, che disciplini i costi di sistemazione dei terreni edificabili nella località di “Belgrade Waterfront”.
Come indicato nell’annuncio del Commissario, con la decisione del 9 maggio è stata anche richiesta una copia del contratto. La città di Belgrado ha ricevuto questa decisione il 14 maggio, e il termine per agire sulla sentenza è scaduto il 17 maggio.
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Il Consiglio anti-corruzione ha inviato un appello al Commissario a causa del “silenzio” della città di Belgrado e del sindaco. La città di Belgrado non ha presentato alcuna risposta nemmeno su richiesta del Commissario per commentare le accuse del ricorso del Consiglio.
“Questo caso è la dimostrazione di una tendenza negativa e della condotta inaccettabile e illegale delle autorità pubbliche, nel settore del libero accesso alle informazioni di importanza pubblica, infatti ancora oggi al Commissario viene fatto un gran numero di denunce per “silenzio da parte dell’amministrazione” (oltre l’80%), sottolineano dall’ufficio del Commissario.
Si sottolinea che in situazioni che coinvolgono progetti rilevanti sia per la città di Belgrado, che per l’intera Serbia, dove c’è un forte interesse pubblico a conoscere i dettagli del progetto, come il progetto “Belgrade Waterfront”, le autorità dovrebbero pubblicare di propria iniziativa le informazioni.
La Vice Commissaria, Stanojla Mandic, ricorda a tutte le autorità pubbliche che la trasparenza del lavoro è uno dei principi fondamentali di un buon Governo e che è necessario un cambiamento urgente nel rapporto delle autorità pubbliche con i cittadini e altri soggetti.
Photo Credits.”N1″
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