Il PE vigile sui presunti lavori forzati e le violazioni dei diritti umani in Serbia

I membri del Parlamento europeo hanno adottato ieri a maggioranza convincente la risoluzione sul lavoro forzato nella fabbrica cinese “Linglong” a Zrenjanin e sulle proteste ambientaliste in Serbia: 586 deputati hanno votato a favore della delibera, 53 contrari e 44 astenuti.

Il relatore del Parlamento europeo per la Serbia, Vladimir Bilcik, ha espresso la speranza che l’apertura del cluster 4 (Agenda verde e connettività sostenibile) nei negoziati di adesione possa aiutare le attività della Serbia nell’affrontare questi problemi. L’eurodeputata Viola von Cramon-Taubadel ha affermato che “non è una novità” che la Serbia “abbia aperto la porta agli investimenti cinesi che non rispettano affatto gli standard lavorativi e ambientali, né la dignità umana in primo luogo”.

“La novità è il caso “Linglong” con il lavoro forzato dei lavoratori vietnamiti, che ci ha inorridito tutti”, ha twittato la Von Cramon.

La risoluzione adottata dal PE esprime profonda preoccupazione per presunti lavori forzati, violazioni dei diritti umani e traffico di esseri umani in relazione a circa 500 vietnamiti che lavorano alla costruzione di una fabbrica di pneumatici cinese “Linglong” ed esorta le autorità serbe a indagare attentamente e informare le indagini dell’UE.

La Serbia è invitata a migliorare il rispetto delle leggi sul lavoro dell’UE, ad adottare una nuova legge sul diritto di sciopero, a risolvere il problema del lavoro sommerso e a modificare la legge sui controlli per allinearla alle convenzioni dell’organizzazione internazionale in materia. La risoluzione esprime profonda preoccupazione per i gravi problemi di corruzione e stato di diritto nel campo dell’ambiente, mancanza di trasparenza e valutazione degli impatti ambientali e sociali dei progetti infrastrutturali, compresi investimenti e prestiti cinesi, nonché per le società multinazionali come “Rio Tinto”.

In tale contesto, viene segnalata l’apertura del cluster 4 sull’agenda verde e sull’integrazione sostenibile nei negoziati con l’UE e le autorità serbe sono invitate a monitorare “legittime preoccupazioni espresse durante le proteste ambientali e ad affrontare con urgenza tali questioni”.

Il documento esprime inoltre preoccupazione per l’aumento dell’influenza cinese in Serbia e nei Balcani occidentali e sottolinea che le leggi serbe sul lavoro e sull’ambiente devono applicarsi anche alle società cinesi che operano nel Paese. Si lamenta inoltre dei recenti attacchi etnici alla politica dell’opposizione Marinika Tepic, avvenuti sui canali televisivi sponsorizzati dal governo, e chiede alle autorità serbe di opporsi alla restrizione dello spazio per la società civile e i media indipendenti e di garantire che operino senza restrizioni.

https://www.danas.rs/vesti/drustvo/ep-usvojio-rezoluciju-o-srbiji-na-tapetu-ljudska-prava-linglong-i-rio-tinto/

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