La commissione per gli affari esteri (PE) del Parlamento europeo ha adottato ieri il testo della relazione sulla Serbia con 50 voti favorevoli e 5 contrari, esprimendo sostegno alla “futura adesione all’Ue della Serbia”, ma anche chiedendo il riconoscimento del Kosovo e le sanzioni contro la Russia.
Nella sua relazione sulla Serbia di quest’anno, oltre allo stato di diritto e alla normalizzazione delle relazioni con Pristina, il Parlamento europeo ha incluso l’armonizzazione con le sanzioni contro la Russia come elemento chiave che determinerà i progressi complessivi del Paese sulla via dell’adesione all’UE. Il testo del rapporto aggiunge che la Serbia e il Kosovo dovrebbero firmare un accordo giuridicamente vincolante sulla normalizzazione delle relazioni “basata sul riconoscimento reciproco”; è la prima volta che il “riconoscimento reciproco” viene menzionato in un documento ufficiale dell’istituzione dell’UE come un soluzione necessaria al dialogo Belgrado-Pristina.
Dopo il voto in commissione per la politica estera, il rapporto sulla Serbia andrà nella votazione finale in plenaria del Parlamento europeo all’inizio di luglio, quando sarà adottato sotto forma di risoluzione giuridicamente non vincolante sulla Serbia. Il relatore del PE per la Serbia, Vladimir Bilcik, ha affermato che dopo le elezioni dell’aprile 2022 e a causa della crisi in Ucraina, “è necessario che i partner in Serbia capiscano quanto sia urgente avanzare sulla via europea”.
Il Parlamento europeo ha ribadito il suo invito alla Serbia ad adottare misure per aumentare ulteriormente la libertà dei media, garantire la libertà di espressione, l’indipendenza e il pluralismo dei media. I parlamentari europei hanno elogiato i progressi compiuti in Serbia nello sviluppo di un’economia di mercato funzionante, nonché la cooperazione che la Serbia sta dimostrando nella gestione della migrazione, ha riferito “Tanjug”.
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