Il PE adotta una relazione sulla Serbia – Il riconoscimento reciproco è la base per l’accordo sul Kosovo

Mercoledì il Parlamento europeo ha adottato le risoluzioni sul Kosovo e sulla Serbia, esortando entrambe le parti a impegnarsi nel dialogo tra Belgrado e Pristina e a garantire senza indugio un accordo globale e giuridicamente vincolante sulla normalizzazione delle relazioni, basato sul principio del riconoscimento reciproco.

Nel rapporto sulla Serbia, i deputati affermano che i negoziati di adesione con Belgrado dovrebbero avanzare solo se il Paese si allinea alle sanzioni dell’UE contro la Russia e compie progressi significativi nelle riforme legate all’UE.

In particolare, vengono citati i progressi in materia di stato di diritto e diritti fondamentali, il funzionamento delle istituzioni democratiche e l’impegno a condividere i diritti e i valori europei. I deputati sottolineano l’importanza di allinearsi alla politica estera e di sicurezza comune dell’UE, soprattutto per quanto riguarda la guerra della Russia contro l’Ucraina.

Il Parlamento europeo è preoccupato per il recente calo del sostegno pubblico all’adesione all’UE in Serbia, che ritiene sia il risultato di una retorica politica anti-UE/progressista diffusa da tempo attraverso i media controllati dal governo e i funzionari governativi.

Secondo il rapporto, è il risultato di un grossolano fallimento da parte dei rappresentanti del governo nell’affrontare e fare i conti con il passato della Serbia.

I deputati chiedono all’UE di riconsiderare l’assistenza finanziaria alla Serbia se il sostegno alla politica antidemocratica continua, e invitano la Commissione europea a garantire che tutte le spese dell’UE siano pienamente in linea con gli obiettivi e gli interessi strategici dell’UE stessa.

I deputati chiedono all’UE di riconsiderare l’entità dell’assistenza finanziaria alla Serbia se il sostegno alla politica antidemocratica continua, e invitano la Commissione europea a garantire che tutte le spese dell’UE siano pienamente in linea con gli obiettivi e gli interessi strategici dell’UE stessa.

Il Parlamento europeo ribadisce l’invito alla Serbia a fornire risultati convincenti nei casi di grande interesse pubblico, compresi i casi di Krušik, Jovanjica e Belivuk. Esprime preoccupazione per la lentezza dei progressi in questi casi e per le accuse secondo cui Darko Šarić avrebbe organizzato un’organizzazione criminale internazionale mentre era in carcere in Serbia.

Il PE sottolinea che sono necessari gli sforzi e la volontà politica per ottenere risultati tangibili, soprattutto nella lotta alla criminalità organizzata.

Si ribadisce la grave preoccupazione per lo stato della libertà di espressione e dell’indipendenza dei media e si afferma che si tratta di un’area che deve essere affrontata con la massima priorità. Si accoglie con favore l’istituzione di un gruppo di lavoro governativo per la protezione dei giornalisti. Si esprime inoltre preoccupazione per lo squilibrio tra rappresentanti delle autorità e dell’opposizione sui canali televisivi a copertura nazionale.

Il Parlamento europeo invita la Serbia a migliorare e proteggere la professionalità, la diversità e il pluralismo dei media e a promuovere un giornalismo di qualità e d’inchiesta”, si legge negli emendamenti. Il Parlamento europeo deplora l’abuso dei media da parte del regime al potere, al fine di ottenere un “vantaggio politico sleale, attaccare gli avversari politici e diffondere disinformazioni”.

Secondo il relatore del PE per la Serbia, Vladimir Bilcik, la Serbia rimane l’unico Paese candidato della regione che non ha sostenuto le sanzioni dell’UE contro la Russia.

La relazione sulla Serbia è stata adottata dagli eurodeputati con 508 voti a favore, 76 contrari e 37 astensioni.

(Politika, 11.05.2023)

https://www.politika.rs/sr/clanak/551939/eu-bilcik-izvestaj

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